Bona Diada Nacional de Catalunya!

„Ogni 11 settembre, siamo centinaia di migliaia di persone a scendere in strada perché non accettiamo di essere una colonia. Perché è umiliante e indegno continuare a essere incatenati a uno Stato che ci odia, ci deruba e vuole farci sparire come popolo. E questo 11 settembre, più che mai, abbiamo più motivi, più ragioni e più urgenza che mai per lottare per l’indipendenza e per rendere effettiva la Repubblica Catalana.“
Inizia così l’appello dell’Assemblea Nacional Catalana, una delle organizzazioni della società civile da anni impegnata nella lotta per l’indipendenza della Catalunya. Il manifesto di ANC continua:
„Oggi abbiamo più motivi che mai per liberarci:
Per combattere la snazionalizzazione provocata da uno Stato spagnolo che da sempre attacca la nostra cultura e la nostra lingua, con un desiderio insaziabile di assimilarci e cancellare la nostra identità come popolo. Lo Stato spagnolo ha costruito una macchina legale, mediatica e giudiziaria per cancellarci come nazione. Oggi non lo fanno con le pallottole, ma con leggi, sentenze, rapporti e una catalanofobia impunita.
Per garantire il futuro della nostra lingua, sottoposta a una crescente minorazione, frutto di un’asfissia premeditata. Il catalano è emarginato nelle scuole, ignorato nei media ed escluso dai social network e dal mondo digitale. Perché nel XXI secolo sopravvivranno solo le nazioni e le lingue che abbiano uno Stato a difenderle.
Per lottare contro il saccheggio fiscale di 22 miliardi di euro all’anno. Questo gigantesco furto è la causa della crisi abitativa, del caos delle ferrovie regionali, del degrado dell’istruzione e della sanità pubblica, delle carenze nei servizi di assistenza in Catalunya…e altro ancora. Con questi soldi potremmo avere un sistema sanitario pubblico esemplare, un patrimonio di edilizia popolare come quello dei Paesi più avanzati, una rete ferroviaria moderna e scuole con condizioni dignitose. Ma invece: abbiamo pronto soccorso al collasso, insegnanti sopraffatti e migliaia di famiglie intrappolate in affitti insostenibili.
Ci vogliono umiliati. Ci vogliono rassegnati. Ma non lo siamo.
L’indipendentismo è la forza maggioritaria del paese, ma i dirigenti politici hanno disobbedito al mandato popolare. Hanno abbassato la testa e hanno scelto la via della sottomissione invece di quella del confronto democratico. Hanno scambiato la volontà del popolo con poltrone, stipendi, quote di potere. Dal 2018, tutti i partiti hanno percorso una “via della normalizzazione” sterile e ingannevole, basata su tavoli vuoti, promesse false e accordi mai rispettati. Chiudono gli occhi mentre continua la repressione, il saccheggio e la catalanofobia.
L’indipendenza è urgente! Abbiamo più motivi che mai per tornare in strada e riprendere il filo della lotta. La mobilitazione costante, l’azione diretta non violenta e la disobbedienza civile sono gli strumenti legittimi e imprescindibili di un popolo che non vuole essere schiavo.
Lo abbiamo già dimostrato il Primo Ottobre (NdR: in occasione del referendum per l’indipendenza, ostacolato con forza e atti di estrema violenza dal governo spagnolo), con i seggi aperti e i cittadini a difendere le urne. Ma non basta ricordarlo: bisogna recuperare quella forza e moltiplicarla. Bisogna bloccare le istituzioni che non ci rappresentano, disobbedire alle leggi ingiuste, difendere la lingua nelle scuole e per strada, costruire spazi di sovranità dal basso.
Abbiamo più motivi che mai per organizzarci in modo coraggioso e deciso, perché non ci sarà indipendenza senza confronto. E perché solo un popolo mobilitato, sollevato e disobbediente può costringere lo Stato a piegarsi davanti alla volontà collettiva. Abbiamo più motivi che mai per tornare alla lotta. Per uscire in massa e occupare le istituzioni. Per promuovere la disobbedienza civile organizzata. Per ottenere la rottura politica, istituzionale e sociale con la Spagna. Abbiamo più motivi che mai per preparare un nuovo scontro, più forte, più coraggioso e più decisivo di quello del 2017. L’indipendenza non è un’opzione, è una necessità!
Abbiamo più motivi che mai per tessere una strategia indipendentista contro lo Stato spagnolo. Abbiamo più motivi che mai per riconquistare una maggioranza indipendentista nel Parlamento Catalano, determinata a rendere effettiva l’indipendenza. Abbiamo più motivi che mai per riprendere la marcia vincente delle mobilitazioni di massa e della disobbedienza civile. Abbiamo più motivi che mai per scendere in piazza a conquistare e difendere l’indipendenza.
Visca Catalunya Lliure! Viva la Catalogna Libera!






