L’Aquila, stemma di Trento e provincia (26)

Il diploma originale col quale Giovanni di Lussemburgo, re di Boemia, concedeva nel 1339 a Nicolò di Bruna (l’attuale Brno), Vescovo di Trento, lo stemma di s. Venceslao fu per un periodo irreperibile. Il ritrovamento del diploma è avvenuto del tutto casualmente e dopo lunghe e assidue ricerche d’archivio. Nella primavera del 1971, consultando i documenti del Principato vescovile di Trento, conservati nell’archivio di Stato di Trento alla ricerca di notizie intorno a Filippo Bonacolsi frate francescano vescovo di Trento dal 1289 al 1303, nell’aprire una delle buste contenenti documenti di quel periodo tanto burrascoso per la storia della nostro territorio, si è avuto la gradita sorpresa di avere fra le mani e di ammirare non senza una certa emozione il diploma originale col quale Giovanni re di Boemia pregato dal vescovo Nicolò di Bruna concedeva a lui, ai suoi successori, alla chiesa di Trento, le insegne di s. Venceslao.
Nel 1803 l’aquila bicipite prese per la prima volta il posto dell’aquila del principato vescovile di Trento. Con lettera in data 4 febbraio 1803, diretta ai sudditi e abitatori dei distretti di Trento e Brixen, l’imperatore Francesco secondo scriveva: “Facciamo ai medesimi clementissimamente noto, qualmente in seguito alla convenzione conchiusa fra noi e la Repubblica Francese il di 26 dicembre 1802, abbiamo occupati e pienamente e immediatamente uniti al restante della nostra fedelissima Provincia Tirolese, i distretti di Trento e Brixen con illimitata superiorità territoriale, della quale i diritti principali già pria ci competevano in qualità di Conte principesco del Tirolo”. L’adesione del principato e della città di Trento avvenne la domenica 6 marzo 1803. La sera del 14 per celebrare l’unione all‘ Austria dell’ex principato di Trento veniva esposta presso il palazzo cittadino una epigrafe, sormontata dall’aquila imperiale, del seguente tenore: AUSTRIACI IMPERII CONSORTIA TRIDENTUM PLAUDET: (Trento plaude all’unione con l’impero austriaco).
Tre anni dopo, il 6 febbraio 1806 a Trento venivano mutati gli stemmi e i sigilli ufficiali e i funzionari imperiali giuravano fedeltà al re di Baviera! Ritornata l’Austria nel 1813, che prese possesso definitivo della provincia di Trento nel 1815 dopo il congresso di Vienna, torneranno anche a campeggiare dovunque e con onore gli stemmi dell’impero.
Il comune di Trento continuando a fregiarsi della sua aquila conservava il simbolo dell’antica libertà del Trentino e questo spingeva il rappresentante del governo austriaco nel novembre del 1824 a indirizzare una lettera al municipio di Trento per chiedere quale sia l’arma della città e quale ne era stata l’origine della medesima e su quale concessione sovrana si fondava. (continua)






