Euregio&Alpbach: Il Summit con Felbermayr e Juncker

La Giornata del Tirolo ad Alpbach è un perfetto mix fra tradizione e futuro, lo abbiamo già detto. Così è avvenuto anche domenica quando alla cerimonia di apertura in piazza, ha fatto seguito il momento più tecnico e politico dell’Euregio Summit. La sala grande del Centro Congressi era al completo: in prima fila le autorità (presente anche l’ex Landeshauptmann nordtirolese Platter), poi esponenti della politica, dell’economia, della cultura e tanti cittadini dell’Euregio (compreso qualcuno proveniente dalla provincia di Trento, non tantissimi ma – almeno in questa prima parte di giornata – ne abbiamo incontrati).
I comuni fra competitività e cooperazione
Nella prima parte dell’Euregio Summit, l’attenzione si è concentrata sul tema della “competitività”. Gabriel Felbermayr, direttore del WIFO (Istituto di ricerca economica) di Vienna, ha sottolineato le opportunità e le sfide per i Comuni nella competizione internazionale.
“Uno degli elementi centrali della competitività è lo sviluppo della produttività. Si tratta di ottenere prestazioni uguali o migliori con risorse sempre più scarse. Questo vale per le imprese private, ma anche per lo Stato e le sue istituzioni. In questo caso la cooperazione è lo strumento fondamentale, anche e soprattutto tra e all’interno delle regioni, ad esempio tra i Comuni. I confini nazionali non dovrebbero impedirci di collaborare all’interno dell’UE, anzi. Dobbiamo impegnarci con urgenza in questo senso per rendere nuovamente competitivi in modo duraturo l’Euroregione e l’Europa comune„.
All’interno della relazione di Felbermayr, gli interventi filmati di alcuni sindaci dell’Euregio, che hanno esposto problematiche, esperienze e proposte. Fra di loro, Michela Noletti sindaca di Rumo, che ha illustrato il progetto della Provincia di Trento sul ripopolamento dei comuni di montagna, al quale anche il piccolo comune noneso partecipa. Paride Gianmoena, sindaco di Ville di Fiemme, ha invece parlato dei risultati ottenuti con la fusione fra comuni che ha portato alla nascita della nuova unità amministrativa da lui guidata. Fra gli interventi video anche quello di Giovanni Seppi, sindaco di Laives (NdR: sotto la giacca indossava il medaglione), che ha esposto il problema della crescita economica di una piccola-media comunità dal punto di vista del reperimento di soluzioni abitative di probabili nuovi residenti e di conseguenza anche della coesione sociale.
Un'Europa delle Regioni
Intervistato dalla sempre ottima Karin Gschnitzler del team Euregio, Jean-Claude Juncker ha alternato momenti di vivace e pungente spirito a considerazioni di notevole spessore, dettate da un’innegabile esperienza e conoscenza di fatti, dinamiche e persone.
Dopo aver salutato i tre Governatori e riservato una battutaccia all’ex Capitano del Land Tirol Günther Platter, Juncker – stimolato da Gschnitzer – ha spezzato una lancia a favore del decentramento e del federalismo: „Tra trent’anni – si è detto convinto – l’Unione Europea sarà più un’Europa delle Regioni che delle Nazioni: molti problemi possono essere risolti meglio dalle regioni a livello locale e cooperativo, che centralmente da Bruxelles.“
„L’Unione Europea può affrontare con fiducia la competizione globale, ma per farlo deve riscoprire i propri valori: più del denaro, del potere e dell’influenza conta la convinzione che insieme si possa ottenere di più.“
Per raggiungere un equilibrio tra le parti, ha inoltre affermato Juncker, è necessaria un’Unione Europea con una difesa comune, ma questo non deve avvenire a spese degli aiuti allo sviluppo.
L’Euregio Summit si è concluso con tutta la platea in piedi sulle note dell’Inno Europeo, eseguito da un quartetto di legni di giovani musicisti dell’Euregio, che ha sottolineato tutti i momenti salienti del convegno.
Nel pomeriggio erano in programma alcuni workshop, tra cui due destinati in particolare ai sindaci dell’Euregio. Abbiamo avuto la possibilità di presenziare a uno di questi: domani qui su UT24 i punti salienti e alcune nostre osservazioni.






