von mas 18.08.2025 11:00 Uhr

Euregio&Alpbach: „Al di qua e al di là del Brenner“

Ieri a Alpbach è stato il Tiroltag, la Giornata del Tirolo, ad aprire l’ottantesima edizione del Forum Europeo – Si è cominciato, come sempre, con la Santa Messa, concelebrata quest’anno dal Vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser

Foto di Manuela Sartori / UT24

Per la prima volta negli ottant’anni dell’EFA, il Forum Europeo di Alpbach, sono gli EuregioDays  ed il Tiroltag, la Giornata del Tirolo, ad aprire l’evento, conquistando „sul campo“, un’importanza nuova e dal potenziale davvero formidabile.

Nella cittadina tirolese, da sempre la tradizione e la modernità si fondono in un tutt’uno.  Anche per questo motivo, la giornata domenicale di ieri si è aperta con la celebrazione della Santa Messa, concelebrata dal Vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone don Ivo Muser in quel gioiello barocco che è la chiesa di Alpbach, dedicata a Sankt Oswald.

All’inizio della Santa Messa, don Muser ha invocato la benedizione su „la nostra Terra tirolese al di qua e al di là del Brenner“.

Poi, dopo la lettura di un brano „incendiario“ del Vangelo di Luca, il vescovo ha tracciato il ruolo dei cristiani (dai semplici cittadini a chi invece riveste cariche di peso) che non devono pensare di poter contare su di un „Softly Jesus“, un Cristo accomodante, accontentandosi e barcamenandosi.

Recharge Europe è il tema del Forum 2025, ha ricordato Muser, che può  essere un nuovo fuoco per il progetto europeo, un progetto di pace, che Alpbach può capire, raccontare e trasmettere.

L’Europa ha bisogno di un’anima, ha detto ancora Muser. Ha così tante culture, nelle diverse Heimat, e questo è un patrimonio che non può essere livellato, ma deve diventare ricchezza per l’intero continente, con la diversità che non deve essere „contro“, ma „vicino“ all’altro. I toni nazional-populisti sono ormai sdoganati, anche se chi li usa cerca un „nuovo“ nemico, innalza frontiere vecchie e nuove.

Invece la consapevolezza identitaria deve essere quella che conosce, ama e protegge le proprie radici, nel rispetto di quelle altrui: solo così l’Europa avrà di nuovo un’anima.

Al di qua e al di là del Brenner, ha auspicato Muser nel concludere la predica, che noi possiamo imparare dalla nostra storia, ricca anche di dolore, che possiamo ardere per la pace in Europa e nel mondo, ovunque dove la logica di guerra distrugge la vita umana.

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