von fpm 13.08.2025 16:00 Uhr

Garibaldi, chi? (2)

Se ne è parlato tanto in questo periodo e si sono rilevate anche le retoriche e le demagogie costruite attorno al personaggio per svelare quelle pagine talvolta grottesche a lui dedicate dalla storia o, meglio, da una visione storica contorta. Ma chi era davvero Giuseppe Garibaldi? Conosciamolo attraverso le riflessioni del giornalista ed opinionista siciliano Luigi Maganuco.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

L’obiettivo dell’“eroe” era quello di liberare Roma dal Papa e conquistare la città e per questo fu eletto come gran maestro, carica mantenuta per pochi mesi, per fare spazio a problemi meno radicali. La sua adesione al mondo massonico fu sostenuta fino alla fine dei suoi giorni e anche al momento del suffragio universale alla diffusione della pratica della cremazione, per sottrarre alla chiesa il pascolo dei morti. Amava definire Pio IX “un metro cubo di letame” “un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza degli uomini e dei popoli, un vampiro della terra degli Scipioni che sostiene il suo corpo corrotto e roso dalla cancrena -….- dopo diciotto secoli di menzogne, di persecuzioni, di roghi e di complicità con tutti i tiranni d’Italia, un tabernacolo di corruzione e di menzogna”, per lui l’eucarestia era il modo di inghiottire il reggitore dei mondi e depositarlo, poi, in un closet qualunque, aveva aderito all’anti concilio di Napoli per rovesciare il mostro papale ed eliminare il prete bugiardo e sacrilego insegnatore di Dio. I suoi testi non furono accettati, nemmeno dai suoi agiografi come “in cielo, il governo dei preti, dove la protagonista viene insidiata dall’insana passione di un cardinale: Procopio, in Cantoni, il volontario, il gesuita Gaudenzio, dove contrasta l’amore di Cantoni con la virtuosa Ida, nel 1874 pubblica i mille, dove la massoneria ordina 4322 copie con un guadagno di 21.600 lire.

Qui Marzia si traveste da uomo per partecipare alla spedizione, ma a Palermo è rapita da Monsignore Corvo che la violenta senza sapere che si trattava di sua figlia illegittima; frutto di un’altra violenza ai danni di un’altra ragazzina. La sua fantasia è ricca di eroi romantici, preti malvagi, ragazze insidiate, conventi pieni di ossa di bambini, sale e strumenti di tortura, scheletri vari e buona dose di pipistrelli. Spedì una copia del suo lavoro Lucifero a Mario Rapisardi, pubblicato nel 1877, che rispondeva in maniera inquietante “Ho divorato il vostro Lucifero. Voi avete scalzato l’idolo di tanti secoli e vi avete sostituito il vero. “Se la metà degli italiani potessero leggerlo e comprenderlo, l’Italia avrebbe raggiunto il suo terzo periodo d’incivilimento umano”, “sulla classica terra d’Archimede voi avete sollevato un nuovo mondo, all’avanguardia del progresso, vi seguiremo e possa seguirvi la Nazione intera, nella grande opera di emancipazione morale da voi eroicamente iniziata” e chiude con un saluto.

Nell’ultimo periodo della sua vita, fa diversi cambiamenti, da repubblicano convinto diventa monarchico, da guerrafondaio e mercenario, responsabile di migliaia di morti diventa pacifista, da cacciatore diventa animalista. (continua)

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