Moena, inaugurata la nuova ciclopedonale

La rete cicloviaria provinciale si arricchisce di un nuovo tassello, portando il totale a oltre 490 chilometri di percorsi dedicati alla mobilità dolce. Lo scorso anno le ciclabili hanno registrato più di 2 milioni e 800 mila passaggi, confermando l’importanza del cicloturismo per l’economia locale e per la qualità della vita nelle valli trentine.
Ieri a Moena è stato inaugurato il nuovo tratto della pista ciclopedonale delle Valli di Fiemme e Fassa dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, presenti il sindaco di Moena Alberto Kostner, il procurador del Comun General de Fascia Edoardo Felicetti, la senatrice Elena Testor, l’assessore regionale alle minoranze linguistiche Luca Guglielmi, la consigliera provinciale Maria Bosin, Fausto Lorenz presidente dell’Azienda per il Turismo della Val di Fassa e Renato Beber presidente della Federciclismo Trentino.
L’opera si sviluppa interamente in sede propria per una lunghezza di 1.254 metri con due corsie a doppio senso di marcia, collegando la parte sud e la parte nord dell’abitato e innestandosi sul tracciato esistente fino alla zona sportiva. La carreggiata è pavimentata con conglomerato bituminoso (asfalto) tipo E per una larghezza di 3,00 metri, e corre lungo la sponda inizialmente destra e poi sinistra del torrente Avisio. Si tratta di un intervento atteso da tempo, che risolve criticità storiche legate al vecchio percorso promiscuo con la viabilità ordinaria, caratterizzato da pendenze e dislivelli eccessivi e da condizioni di sicurezza non ottimali, in particolare nei periodi di alta stagione turistica. Il nuovo tracciato consente ora di attraversare Moena in sicurezza, integra l’esperienza cicloturistica nel cuore del paese e contribuisce alla promozione di un turismo lento e sostenibile.
Oltre a favorire la mobilità alternativa tra le due estremità dell’abitato, l’opera risponde anche a esigenze di sicurezza idraulica. In prossimità del “Pont de Mur” è stata infatti realizzata una nuova galleria in roccia lunga circa 21 metri, che, oltre a fungere da percorso ciclopedonale, svolge un’importante funzione di sfogo in caso di piena eccezionale del torrente Avisio. La galleria rappresenta un unicum a livello mondiale: è infatti la prima con quattro funzioni “idro-ciclo-sciabile-pedonale”, integrando funzioni idrauliche, ciclopedonale e di pista da fondo. In inverno il tracciato sarà infatti utilizzato anche per la celebre Marcialonga, che potrà così contare su un percorso più agevole e sicuro, senza necessità di allestimenti provvisori e senza guadi.
Tra le principali opere realizzate spicca anche la sostituzione del vecchio ponte in legno lamellare sul torrente Avisio, ormai deteriorato, con una nuova struttura mista in acciaio e calcestruzzo di 24,50 metri di lunghezza e 4 metri di larghezza, capace di garantire solidità e durata nel tempo. L’intervento è stato completato con opere di difesa spondale, come muri di sostegno e scogliere in massi ciclopici, che proteggono il piano ciclabile, il pendio e gli edifici dall’erosione e dalle esondazioni, mitigando l’azione del torrente sul territorio circostante.
Particolare attenzione è stata riservata al contenimento del consumo di nuovo suolo: gran parte del tracciato sfrutta percorsi già esistenti o spazi di bordo sponda che non avrebbero potuto avere altre destinazioni, riducendo così al minimo l’impatto ambientale e garantendo un inserimento armonioso nel paesaggio dolomitico.






