von mas 02.08.2025 18:30 Uhr

Un libro al mese: „Stava 1985 – Stava Perchè“

Questo mese presentiamo due libri che non raccontano solo la tragedia di Stava, ma vanno a scavare „dentro e dietro“ la vicenda, mettendo a nudo le responsabilità di un disastro annunciato, di un terrificante libro contabile dove la vita umana vale meno dei possibili profitti.  STAVA PERCHE‘: “ …A Stava si è consumato un crimine dei più terribili. A Stava si è calpestato l’uomo, si è disprezzato il valore della vita, si è immolata la vita dell’uomo sull’altare del profitto…

Stava perchè?

L’evento

Poco dopo mezzogiorno del 19 luglio 1985 crollava buona parte di un grosso rilevato (terrapieno, argine) situato in una valle laterale del torrente Stava, costituito dai residui di lavorazione della fluorite scavata nella vicina miniera di Prestavel, e formato da due bacini di decantazione   … sovrapposti uno all’altro e costituiti da argini di contenimento di sabbia e dal materiale depositato di natura limosa … Accompagnata da un boato, una enorme massa costituita dall’acqua, dalle sabbie rosso bruno degli argini e dai limi biancastri si riversò dal bacino superiore a quello inferiore e iniziò una rapida marcia verso valle, preceduta da una potente onda d’urto, destinata – prima ancora dell’arrivo del materiale colato – a spazzare via piante e costruzioni … La massa fluida, dopo aver distrutto alcune case site nelle immediate vicinanze dei bacini, raggiungeva la frazione di Stava, costituita da circa 20 edifici, fra i quali alcuni alberghi, distruggendola completamente (…)

Durante la sua corsa la massa franosa provocava lesioni mortali a 268 persone, il ferimento di numerose altre, il crollo totale di 56 edifici e 6 capannoni artigianali, il crollo di 8 ponti, nonchè il grave danneggiamento di 9 edifici. Furono sradicati centinaia di alberi (…)

La miniera di Prestavel

La miniera di Prestavel, in esercizio fin dal secolo XVI, dopo vicende alterne è stata oggetto di lavori minerari più continuativi a partire dal 1934. Come avviene per quasi tutti i minerali, la fluorite non viene estratta allo stato puro, ma abbisogna di una certa lavorazione per separarla dal cosidetto tout-venant di miniera …  A tal fine è necessario utilizzare il sistema della flottazione, che necessita di molta acqua e dell’aggiunta di particolari sostanze che concorrono alla selezione del materiale, con conseguente esistenza di un residuo di lavorazione, un fango molto liquido, che non può essere restituito ai torrenti in quanto altamente inquinante.  Deve essere prima decantato: ecco quindi la funzione dei bacini crollati (…)

La concessionaria Montecatini, in concomitanza di iniziative per lo sviluppo dell’attività, progettava e realizzava un primo bacino per la decantazione  dei rifiuti provenienti dal nuovo impianto di trattamento: gli argini veniva costruiti in località Pozzole e il bacino entrava in esercizio nel 1962 … Nel 1967 la concessione mineraria di Prestavel venne intestata alla neofondata Montecatini-Edison … e ceduta alla consociata Fluormine nel 1976  … nel 1980 Fluormine rinunciò alla concessione: la miniera e le pertinenze tornarono alla Provincia di Trento, per essere poi consegnate alla Prealpi Mineraria …  Nel periodo di gestione di Prealpi, la produzione della miniera di Prestavel scendeva .. ma qui confluiva anche il tout venant di altre miniere, e l’utilizzo dell’impianto di flottazione si intensificò.

Il deposito delle scorie

La discarica e i bacini di Stava si sono lentamente accumulati in un periodo di oltre 24 anni.  Come abbiamo visto, nel 1961 veniva progettato e realizzato il primo bacino per la discarica e la decantazione dei rifiuti provenienti dal nuovo impianto di flottazione … Tale manufatto veniva ubicato in località Pozzole, l’area presentava una pendenza media del 25% circa.  Il terreno di base dei due bacini ... secondo gli studi compiuti da Giovanni Rossi, finalizzaati alla costruzione del primo bacino, è acquitrinoso e poco resistente al carico. Per questo motivo la conduttura di evacuazione delle acque chiare dovette essere realizzata con cure particolari …  Senza il conseguimento di alcuna autorizzazione se non quella per la derivazione dell’acqua, la Montecatini dava inizio alla costruzione del primo bacino.   (…) Il bacino risultava una struttura in continuo divenire, per cui man mano che aveva luogo lo scarico al suo interno, oltre all’aumento del deposito aveva luogo anche l’accrescimento dell’argine (…) previsto dell’altezza di 9 metri, mentre in sede definitiva ammonta a circa 25 – 30 metri  (…)

Nel 1969 si pose in problema del secondo  bacino … la prima comunicazione della Montedison a Enti pubblici da cui possa desumersi la nascita di un secondo bacino è una lettera del 20 marzo 1969 con cui la società chiedeva al Comune di Tesero di poter ampliare il bacino di decantazione degli sterili … da disegno Montedison datato ottobre 1970 e da successivi disegni del 1973, risulta che a quell’epoca il secondo bacino era già in attività.

L’argine di base del nuovo bacino venne costruito senza ancoraggio alcuno, a monte del primo bacino e a non molta distanza dallo stesso … All’inizio del 1971 la Montedison chiedeva al Comune di Tesero di poter occupare ulteriore terreno per l’ampliamento del nuovo bacino… stessa cosa nel giugno 1974. Il 1 agosto successivo, il Comune di Tesero scriveva all’Assessorato Industria e Artigianato della Provincia di Trento per avere un parere in ordine alla suddetta richiesta, anche in ordine alla stabilità del bacino, invitando espressamente la PAT ad „appurare tecnicamente la necessità di ampliamento e controllare altresì la consistenza dell’attuale che sembra costituire un serio pericolo sia per l’abitato, sia dal punto di vista della staticità“. Il 13 agosto il Distretto Minerario di Trento scriveva alla Montedison (!!) sollecitandola ad una verifica delle condizioni attuali e future del bacino. La società dava inizio alla verifica un anno dopo, inviando lo studio richiesto il 27 ottobre 1975 … il 7 novembre il Distretto Minerario, nel trasmettere al Comune di Tesero tale studio, esprimeva parere favorevole all’ampliamento del bacino …  l’ampliamento approvato dal Comune di Tesero nel settembre 1976 e dalla Giunta Provinciale nel maggio 1977, prevedeva un accrescimento dell’argine del bacino superiore, impostato a quota 1357 mslm, fino a quota 1381 mslm.  (…)

Nella loro struttura finale, i due bacini si presentavano come due grandi vasche sovrapposte, delimitate entrambe a valle e sui pendii laterali da argini di sabbia, complessivamente altri più di 50 metri e posti ad una quota di 150 metri più elevata e a una distanza di circa 800 metri dal fondovalle dove sorgeva il complesso di case e alberghi di Stava … Al momento del franamento, i due bacini contenevano 296.970 metri cubi di ganga sterile.

„A Stava si è consumato un crimine dei più terribili. A Stava si è calpestato l’uomo, si è disprezzato il valore della vita, si è immolata la vita dell’uomo sull’altare del profitto.  Questo libro è un „documento ufficiale“, interamente ed esclusivamente basato sugli atti della Commissione tecnico-amministrativa d’inchiesta e sulle sentenze del procedimento penale conclusosi nel 1992 con la condanna definitiva di 10 imputati e, in veste di responsabili civili, di tutte le società che ebbero in concessione la miniera di Prestavel e della Provincia di Trento.““

„Stava Perchè“ è curato da Graziano Lucchi. Nella catastrofe di Stava, Lucchi ha perso i genitori Bruno ed Elodia. E‘ stato presidente per oltre vent’anni dell’Associazione Sinistrati Val di Stava, è fondatore e presidente pro tempore della Fondazione Stava 1985.

I libri „Stava Perchè“ e „Stava 1985“ possono essere richiesti direttamente alla Fondazione Stava 1985, all’indirizzo mail info@stava1985.it, o ai numeri telefonici  +39.0462.814060  oppure  +39.347.1049557.  La Fondazione, oltre a gestire il Centro Stava 1985,  è a disposizione per attività di divulgazione oltre che di formazione,  per gli istituti scolastici e post-universitaria, con conferenze, incontri,  dibattiti, ed escursioni guidate a Prestavel.

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