von fpm 30.07.2025 13:00 Uhr

Bacini montani, migliorata la protezione dalle piene del Keilbach

Al fine di migliorare la sicurezza dell’abitato di Steinhaus, l’Ufficio Sistemazione bacini montani Est ha ampliato l’esistente bacino di trattenuta del Keilbach in Ahrntal.

(Foto: LPA/ elab grafica fpm

L’ Ufficio Sistemazione bacini montani est ha migliorato la protezione dalle piene del Keilbach, il torrente che attraversa l’abitato di Steinhaus nel comune di Ahrntal. Il Keilbach nasce da un altopiano nelle Alpi della Zillertal e, dopo circa 6,5 km, si immette in orografica destra nell’ Ahr nel centro abitato di Steinhaus. Già negli anni dal 2013 al 2015, nell’ambito del progetto “Obere Ahr” finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, sono stati studiati i pericoli idraulici nei comuni di Ahrntal e Prettau. Dal susseguente Piano delle zone di pericolo è emerso che gli abitanti di Steinhaus sono esposti a un rischio considerevole rappresentato dal Keilbach. Grandi colate detritiche si erano verificate nel 1940 e nel 1956. “Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90, il corso inferiore del Keilbach è stato protetto dall’incipiente erosione con la costruzione di due serie di briglie di consolidamento e la realizzazione di due piccoli bacini per la ritenzione dei detriti”, riferisce Sandro Gius, direttore dell’Ufficio Sistemazione bacini montani Est.

Nel luglio del 2021 una grande colata detritica interessò la zona attorno alla frazione di Steinhaus, che in quell’occasione rischiò una catastrofe. Proprio per migliorare la protezione dalle piene del Keilbach, nel settembre 2023 l’Ufficio sistemazione bacini montani Est ha avviato la costruzione di una grande briglia filtrante in cemento armato, ricorda il progettista e direttore dei lavori Martin Moser (vedasi comunicato USP). Gli operai della squadra della Ahrntal, guidata dal capo operaio Hubert Brugger, hanno quindi ampliato il più piccolo dei due bacini di ritenzione esistenti tramite la realizzazione di una barriera filtrante alta 12 metri, portandone la capacità a circa 28.000 metri cubi. L’esistente area di ritenzione del bacino superiore è stata invece mantenuta. La struttura in cemento armato è stata nascosta con materiale di scavo sul lato di valle e rinverdita. Tutti i lavori sono stati ultimati all’inizio di luglio.

Per questioni legate ai finanziamenti, il progetto è stato suddiviso in tre lotti: il primo è stato finanziato dal Fondo per lo sviluppo e la coesione FSC e riguarda la costruzione della briglia filtrante in cemento armato dal costo di 1,5 milioni di euro. Il secondo lotto comprende la costruzione della strada di servizio, parti della messa in sicurezza dello scavo e la risistemazione dell’area con le opere di rinverdimento per un importo di 500.000 euro.

Questi lavori sono stati finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Da parte sua la Provincia ha investito 170.000 euro nel terzo lotto per la realizzazione della controbriglia di contenimento e di una briglia di consolidamento aggiuntiva.

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