von mas 19.07.2025 11:45 Uhr

„Bezzecca Obbedisco!“, ci risiamo

Nei giorni 18, 19 e 20 luglio, 9 e 10 agosto torna la rassegna „Bezzecca Obbedisco“ in Val di Ledro – E noi che sappiamo che la famosa portantina di Garibaldi, si trova come „bottino di guerra“  al Kaiserjägermusem del Bergisel, ci chiediamo se anche questa volta la storia verrà raccontata „a rovescio“ …

Il comunicato stampa della PAT

Torna a Bezzecca, nel cuore della Valle di Ledro, “Bezzecca Obbedisco”, l’appuntamento annuale che celebra i momenti storici più significativi della valle tra Risorgimento e Prima Guerra Mondiale. Un viaggio tra memoria, musica e cultura che, dal 18 al 20 luglio 2025, animerà le vie e i luoghi simbolo del borgo, con un ricco programma di appuntamenti per tutte le età.

Fiore all’occhiello dell’edizione 2025 saranno il concerto-spettacolo degli Extraliscio con “Garibaldi InTour” (19 luglio alle 21), e Fermi in Trincea, una rievocazione storica dedicata alla Grande Guerra (10 agosto).

Bezzecca non è un luogo qualsiasi: fu proprio da qui che partì, nel 1866, il celebre dispaccio di Garibaldi con la parola “Obbedisco”. Oggi il Museo Garibaldino e della Grande Guerra e il vicino Colle di Santo Stefano custodiscono percorsi, reperti e storie che abbracciano oltre un secolo di storia italiana. Da qui l’idea della Rete Museale Ledro – ReLED, capitanata dal MUSE, di Comune di Ledro e Fondazione Museo Storico del Trentino di realizzare la rassegna culturale che ogni anno richiama centinaia di persone da tutt’Italia.  

Peccato che...

… appunto! Peccato che il comunicato e le iniziative in programma non mettano in evidenza che qui, in quello che è ora il territorio della Regione Trentino-Südtirol, e quindi anche a Bezzecca, all’epoca di Garibaldi e fino alla conquista „a tavolino“  al termine della Prima Guerra Mondiale, non era Italia.  E che se la portantina di Garibaldi, invece che esposta in qualche museo italiano, si trova a Innsbruck – come bottino di guerra dell’esercito austriaco e delle milizie territoriali tirolesi, di cui facevano parte anche i nostri antenati –  e precisamente al Kaiserjägermuseum del Bergisel, questo sta a significare che le „camice rosse“ dalla famosa battaglia di Bezzecca uscirono sconfitte e che l’altrettanto famoso „Obbedisco!“ non fu l’interruzione forzata di una vittoriosa campagna di liberazione e unificazione, ma una via d’uscita più o meno onorevole…

E peccato pure che nel territorio della Provincia Autonoma di Trento e dell’Euregio tirolese si perseveri nel „celebrare“ il Risorgimento Italiano e i tentativi più o meno riusciti del Regno d’Italia (sul campo come a tavolino) di conquistare  (e non certo di redimere) una Terra ed un Popolo che di diventare italiani non avevano la minima intenzione.

Vien da chiedersi:  chi idea, organizza, patrocina simili iniziative, sa da cosa deriva la nostra Autonomia Speciale? Perchè se non lo sa, allora ci chiediamo cosa ci stia a fare in certe posizioni. Ma se lo sa, e comunque continua a ideare, organizzare e patrocinare … allora non è per caso!

 

  • Foto Manuela Sartori / UT24
  • Foto Manuela Sartori / UT24
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