„Bezzecca Obbedisco!“, ci risiamo

Il comunicato stampa della PAT
Torna a Bezzecca, nel cuore della Valle di Ledro, “Bezzecca Obbedisco”, l’appuntamento annuale che celebra i momenti storici più significativi della valle tra Risorgimento e Prima Guerra Mondiale. Un viaggio tra memoria, musica e cultura che, dal 18 al 20 luglio 2025, animerà le vie e i luoghi simbolo del borgo, con un ricco programma di appuntamenti per tutte le età.
Fiore all’occhiello dell’edizione 2025 saranno il concerto-spettacolo degli Extraliscio con “Garibaldi InTour” (19 luglio alle 21), e Fermi in Trincea, una rievocazione storica dedicata alla Grande Guerra (10 agosto).
Bezzecca non è un luogo qualsiasi: fu proprio da qui che partì, nel 1866, il celebre dispaccio di Garibaldi con la parola “Obbedisco”. Oggi il Museo Garibaldino e della Grande Guerra e il vicino Colle di Santo Stefano custodiscono percorsi, reperti e storie che abbracciano oltre un secolo di storia italiana. Da qui l’idea della Rete Museale Ledro – ReLED, capitanata dal MUSE, di Comune di Ledro e Fondazione Museo Storico del Trentino di realizzare la rassegna culturale che ogni anno richiama centinaia di persone da tutt’Italia.
Peccato che...
… appunto! Peccato che il comunicato e le iniziative in programma non mettano in evidenza che qui, in quello che è ora il territorio della Regione Trentino-Südtirol, e quindi anche a Bezzecca, all’epoca di Garibaldi e fino alla conquista „a tavolino“ al termine della Prima Guerra Mondiale, non era Italia. E che se la portantina di Garibaldi, invece che esposta in qualche museo italiano, si trova a Innsbruck – come bottino di guerra dell’esercito austriaco e delle milizie territoriali tirolesi, di cui facevano parte anche i nostri antenati – e precisamente al Kaiserjägermuseum del Bergisel, questo sta a significare che le „camice rosse“ dalla famosa battaglia di Bezzecca uscirono sconfitte e che l’altrettanto famoso „Obbedisco!“ non fu l’interruzione forzata di una vittoriosa campagna di liberazione e unificazione, ma una via d’uscita più o meno onorevole…
E peccato pure che nel territorio della Provincia Autonoma di Trento e dell’Euregio tirolese si perseveri nel „celebrare“ il Risorgimento Italiano e i tentativi più o meno riusciti del Regno d’Italia (sul campo come a tavolino) di conquistare (e non certo di redimere) una Terra ed un Popolo che di diventare italiani non avevano la minima intenzione.
Vien da chiedersi: chi idea, organizza, patrocina simili iniziative, sa da cosa deriva la nostra Autonomia Speciale? Perchè se non lo sa, allora ci chiediamo cosa ci stia a fare in certe posizioni. Ma se lo sa, e comunque continua a ideare, organizzare e patrocinare … allora non è per caso!






