von mas 16.07.2025 11:00 Uhr

Medaglione, finalmente una buona giornata!

Dopo una lunga serie di PERCHE‘?, finalmente vediamo una luce: arriva dal Tesino, grazie al Sindaco di Cinte, a quello di Castello e alla vicesindaca di Pieve (in vece del primo cittadino che stava suonando con la banda musicale, perchè anche questo è fare comunità)

Con Fugatti e Paccher ci sono il Sindaco di Cinte, quello di Castello e la Vicesindaca di Pieve Tesino

Quella di domenica 13 luglio è stata finalmente una buona giornata per i simboli della nostra Terra, della nostra Identità, della nostra Autonomia.  Già, perchè non solo a Fiera di Primiero, in occasione del 25° anniversario di rifondazione della Schützenkompanie Primor Giuseppina Negrelli, i rappresentanti delle amministrazioni comunali sono intervenuti indossando, giustamente, il medaglione previsto dalla normativa regionale. 

Ma questo è accaduto anche a Cinte Tesino, in un contesto diverso, dove indossare la Bürgermeisterkette, la „catena del borgomastro“, non era poi così scontato.  L’evento in questione, infatti, non  era focalizzato su Schützen, Kaiserjäger o vigili del fuoco volontari, ma era organizzato dagli alpini. 

 

Tutto nasce da un voto...

Tutto inizia durante la prima guerra mondiale, quando il Tirolo  è ancora unito e parte integrante dell’Impero. In Galizia fra le migliaia di soldati che indossano la divisa austriaca (e quale, altrimenti?),  ci sono anche alcuni uomini di Cinte Tesino che fanno una promessa solenne: “Se usciamo vivi da questo inferno, erigeremo a ricordo una chiesetta”.

Finita la guerra e cambiato il mondo, prima di tutto bisogna ricominciare a vivere. Ma c’e‘ anche la promessa – quella  fatta al fronte, sotto il fuoco delle micidiali mitragliatrici zariste – da rispettare: vari comitati promotori cercano senza successo di realizzare il voto. L’ultimo comitato risale al 1974 e sembra destinato a fallire come i precedenti.

Il Gruppo Alpini di Cinte Tesino decide di far propria l’iniziativa; eredita dal precedente comitato la somma di 199.000 lire, il Comune mette a disposizione un terreno in località “Crose” di Monte Mezza, l’ingegner Mario Buffa di Pieve Tesino dona il progetto e la ditta Renato Casarotto di Villa Agnedo si offre di costruire gratuitamente le opere murarie; grazie a varie sottoscrizioni e alla generosità dei cintesi, si raccolgono ulteriori fondi. La costruzione  inizia nel mese di maggio 1983, fra impresa edile e tante ore di lavoro volontario. La chiesetta viene inaugurata il giorno di ferragosto del 1985 con la funzione religiosa celebrata da don Tullio Buffa di Cinte Tesino: da allora è aperta al culto tutte le domeniche nei mesi di luglio e agosto, con la celebrazione della Messa.

La cerimonia di domenica

A distanza di 40 anni, il Gruppo alpini di Cinte Tesino  ha celebrato l’anniversario alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e del presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher,  autorità militari e tante persone salite fino a Monte Mezza. Dodici i gagliardetti dei gruppi alpini di Valsugana e Tesino.

Ovviamente alla manifestazione hanno partecipato anche i primi cittadini: Leonardo Ceccato, Sindaco di Cinte Tesino; Lucio Muraro, Sindaco di Castello Tesino; e Susi Nervo, Vicesindaco di Pieve Tesino, in vece del Sindaco, Oscar Nervo, impegnato a suonare con la Banda musicale del suo paese. Tutti e tre indossavano il medaglione, in quanto rappresentavano le amministrazioni comunali, i loro paesi con la loro gente, la loro storia, la loro identità.  Hanno scelto il simbolo giusto, quello corretto.  

I Sindaci del Tesino hanno dimostrato di essere immuni da quella terribile quanto assurda paura che sembra attanagliare tanti altri loro colleghi (citiamo ad esempio la cerimonia della domenica precedente alla Feldkapelle, con i sindaci della Bersntol –  terra di minoranza linguistica! –  e le loro fasce tricolori sfoggiate senza il minimo senso di rispetto verso la vigente normativa regionale e pure verso la specificità della propria gente).

I Sindaci del Tesino hanno dimostrato che il medaglione, emblema del Sindaco quando rappresenta l’amministrazione e la propria comunità, simbolo della nostra identità, di quel nostro  „essere altro“ da cui deriva la nostra Autonomia speciale, può essere indossato con tutta tranquillità anche quando la maggioranza dei presenti ha in testa il cappello da alpino. Senza timore di venire contestati o di perdere consenso elettorale.

Li ringraziamo per aver dimostrato che non ci sono scuse: basta sapere, riconoscere e soprattutto, volere!

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Per chi volesse approfondire, ecco l’articolo della settimana scorsa, dove parliamo della cerimonia alla Feldkapelle e di altre occasioni mancate da parte dei primi cittadini: Fascia o medaglione? Dipende… da cosa? – UnserTirol24

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