Tracce di fede: Il miracolo di San Silvestro

Tracce di fede, indelebili. Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese. A volte sono segni importanti, dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità, altre ancora sono il risultato dell’impegno, elementare ma originale, del proprietario del fondo o del maso. Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede profonda dei nostri nonni; una fede semplice ma fortissima, tanto che, nonostante il tempo passato, spesso ancora è viva nei nostri cuori…

Abbiamo trovato questa raffigurazione su uno degli edifici situati a pochi passi dall’uscita della galleria che taglia il monte Totoga, quella che collega il Vanoi con il Primiero. Poco sopra, sulla rupe rocciosa, sorge l’antica Chiesetta di San Silvestro. Ed è proprio il Santo, che da lassù sembra quasi voler proteggere gli abitanti di quelle valli,  il protagonista della storia che questa piccola edicola ci racconta.

Si narra che in Vanoi, tanti ma tanti anni fa, un giorno venne ritrovato il cadavere di un  uomo, brutalmente assassinato: era il capo dei boscaioli, considerato burbero e non troppo corretto dai suoi uomini. Proprio in considerazione dell’astio che pareva esserci stato nei confronti del morto, i gendarmi arrestarono diversi boscaioli e, dopo averli incatenati, li avviarono lungo l’antica strada che conduceva Fiera di Primiero, dove li attendeva il giudizio.

Una volta giunti presso la chiesetta di San Silvestro, uno degli arrestati, si mise ad invocare ad alta voce il Santo, pregandolo di dimostrare la sua innocenza dall’accusa di omicidio, liberandolo dalle catene:  il Santo esaudì l’invocazione e  le catene caddero in pezzi ai piedi dell’uomo. I gendarmi testimoniarono l’avvenuto miracolo davanti al giudice,  l’uomo venne prosciolto da ogni accusa e liberato.