„Il trattamento irrispettoso della nostra natura deve finire“

La controversia sulla chiusura del sentiero escursionistico sopra St. Christina in Gröden continua ad aumentare. I proprietari terrieri interessati difendono la loro decisione e chiedono ancora una volta soluzioni al crescente turismo di massa sul Seceda. Secondo una recente dichiarazione, il sentiero che molti turisti attualmente percorrono per scattare una foto non è più necessario, poiché conduce esclusivamente al Pana-Scharte, chiuso da anni. Un percorso alternativo è in uso da tempo e rimane aperto. I proprietari sottolineano che la chiusura è stata segnalata alle autorità competenti all’inizio di maggio 2025. Sono ancora in attesa di risposta. Le aree colpite sono destinate all’agricoltura, ma da anni risentono sempre più delle conseguenze del turismo stagionale. „Un problema particolarmente problematico è l’abbandono dei sentieri, che causa danni al territorio e l’accumulo di rifiuti ed escrementi„, si legge nel comunicato. Da oltre sei anni, i tentativi di raggiungere una soluzione amichevole con il comune, l’associazione turistica, la società di impianti di risalita e le autorità statali non hanno avuto successo.
Vengono citati anche problemi di sicurezza: nel luglio 2021, uno YouTuber danese è morto sul tratto ora chiuso. Il percorso non fa più parte della rete sentieristica ufficiale ed è stato teatro di ripetuti incidenti. Il tornello, ora installato ma non ancora attivato, ha uno scopo simbolico. Serve a richiamare l’attenzione sul problema irrisolto ed è legalmente consentito. L’accesso rimarrà consentito a escursionisti, residenti e soci del Club Alpino. L’obiettivo del provvedimento è porre fine al trattamento irrispettoso della proprietà privata.
La dichiarazione dei proprietari terrieri recita: „L’attuale misura – la costruzione di un tornello disattivato e a norma di legge – è un appello simbolico ai responsabili della politica e del turismo. Rappresenta un grido d’aiuto da parte di coloro che soffrono sempre più gli effetti del turismo di massa e sentono violati i loro diritti di proprietari terrieri e gestori.
Il libero accesso non sarà mai negato agli escursionisti, alla gente del posto e ai membri dei vari club alpini; tuttavia, il trattamento irrispettoso della nostra natura, del nostro paesaggio e del nostro sostentamento da parte del turismo di massa deve essere fermato„.






