Lo schiaffo “tolomeico” (86)

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…
Il cognome Klotz ha origine prevalentemente tedesca, ed è piuttosto diffuso in Germania, Austria, Svizzera e in Südtirol. Il nome deriva dal medio alto tedesco „kloz“ o „klotz„, che significa blocco, pezzo di legno, tronco ed è legato al termine „der Klotz“ in tedesco moderno, che oggi può significare: un ceppo di legno o blocco di pietra ma potrebbe anche riferirsi, in senso figurato, all’aspetto di una persona robusta e, in certi casi, legato alla professione di taglialegna, carpentiere o boscaiolo (ossia qualcuno che lavora con blocchi di legno). E infatti l’italianizzazione non ha dovuto porsi tante alternative adottando un prevedibile Dal Ceppo. Non contento però, il Tolomei infilò anche Maglio e Colodi… Alcune varianti, Klotzsch, Klötz, Klötzer, varianti regionali o diminutivi, subirono lo stesso trattamento, soprattutto Klotzner, Ceppaia. Il cognome Klug porta con sé un significato piuttosto positivo e interessante. Klug deriva direttamente dall’aggettivo tedesco klug, che significa intelligente, saggio, astuto, accorto e nasce con ogni probabilità come soprannome assegnato a una persona ritenuta saggia, astuta o particolarmente intelligente. Può essere anche stato usato in senso ironico (cioè, per indicare una persona che si atteggiava a sapiente, senza esserlo davvero), ma questo dipende dal contesto sociale e regionale. Tolomei, non sapendo che pesci pigliare, lo modificò in Gentili o Fini…
Il cognome Knab, ha radici medievali, con un significato piuttosto interessante legato alla condizione sociale e all’età. „Knabe“ o „knab„, significa ragazzo, giovane uomo, o valletto e il termine è ancora usato nel tedesco moderno come „der Knabe“ (poetico o arcaico) per indicare un ragazzo.
Qualcuno all’ometto italico deve averglielo detto o forse l’avrà tradotto autonomamente perché lo modificò infatti con Ragazzi ma anche Fanti… (continua)
