Cambiare nomi ai rifugi? – 3
Il Südtiroler Schützenbund si dice molto sorpreso dalla progetto dell’Alpenverein Südtirol (AVS) di cambiare i nomi storici di numerosi rifugi sudtirolesi. Le proposte in discussione non solo ignorano l’identità storica radicata di questi luoghi, ma generano anche confusione linguistica in una zona già di per sé delicata.
Proprio in montagna, l’orientamento è essenziale per la sopravvivenza, quindi, se si ritiene necessario fare dei cambiamenti, questi dovrebbero avvenire esclusivamente a scopo di chiarezza, quindi con una coerenza linguistica univoca, piuttosto che utilizzare doppie denominazioni artificiali o creazioni su base ideologica. Una denominazione chiara come, ad esempio, “Rifugio Pfelders Hütte” per l’attuale Zwickauer Hütte / Rifugio Plan sarebbe non solo più pratica, ma anche più onesta rispetto all’utilizzo di un nome fasullo di origine fascista.
Il previsto cambio di nome della Stettiner Hütte / Rifugio Francesco Petrarca in “Hohe Wilde Hütte / Rifugio all’Altissima” illustra in modo particolarmente evidente il problema: un rifugio che un tempo fu intitolato dai fascisti al poeta italiano Francesco Petrarca, dovrebbe ora essere sostituito da una denominazione altrettanto influenzata dal fascismo, come “Cima Altissima”. Così non si supera il colonialismo, ma si instaura un nuovo colonialismo per vie traverse. Se mai fosse necessario un cambiamento, “Rifugio Hohe Wilde Hütte” sarebbe una denominazione più sensata.
„Non ha senso tagliarsi due dita, ricevendone in cambio solo mezzo – dichiara il Landeskommandant del Südtiroler Schützenbund, Christoph Schmid – Chi cancella o riscrive la storia in modo unilaterale non solo agisce con negligenza, ma rischia di perdere un patrimonio culturale. Come può una simile proposta provenire da un’associazione che si dichiara vocata alla protezione delle montagne e alla promozione della cultura alpina, delle lingue tedesca e ladina, delle tradizioni e delle usanze della nostra Terra?“ si chiede Christoph Schmid.
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