Wimbledon: che aria tira per il nostro campione?

C’è voluto 1 ora e 39 minuti circa per porre fine ad un secondo turno che si deve dire, sulla carta sembrava già essere pro-Sinner. Ma il tennis da sempre ha dimostrato che il proverbio “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” che a Wimbledon diventerebbe „Don’t count your chickens before they hatch.“ (e cioè, “non contare i tuoi pulcini prima che siano nati”), e quindi prima di fare il conto senza l’oste si deve ovviamente aspettare e mia figlia, in diretta da Wimbledon , mi dice al telefono „Don’t count on things you don’t control„ (forma parafrastica, specifica) che poi sarebbe appunto: non dare per scontato ciò che dipende da altri (cioè, dall’“oste”). Comunque, questo giro, il proverbio non serviva perché il sudtirolese parte aggressivo e va subito 2‑0, sei volte interrompendo la battuta di Vukic. Il game si chiude in soli 28 minuti con un parziale netto: 21 punti a 5 in suo favore Vukic non riesce mai davvero a entrare in partita, lasciando campo libero al sudtirolese. Nel secondo set (6-1), la musica non cambia e non servirebbe neppure rispolverare un altro proverbio, „Don’t put the cart before the horse„, cioè “non mettere il carro davanti ai buoi” perché Sinner trova subito il break, scappa sul 5‑1 e chiude senza patemi nel set, dominando con servizi precisi e colpi da fondo efficaci.
Ora, qualcuno, considerando anche le circostanze recenti che hanno mostrato ribaltamenti antipatici, insisterà nel recitare un’altra massima che gira a Wimbledon e dintorni, „It ain’t over till the fat lady sings„, e cioè “non è finita finché non canta la donna grassa” e si entra nel terzo set con Vukic che prova a reagire, con qualche buon colpo e vincendo il suo primo gioco, ma Sinner mantiene il controllo: sul 5‑3, il sudtirolese serve per il match e serve sei match‑point. Vukic ne annulla cinque, ma Sinner chiude con un ace (il 12° della partita) e un passante lungolinea da applausi Il n. 1 del mondo ha perso soltanto 12 game nei primi due turni, non ha ceduto alcun turno di battuta, e ha mantenuto il suo record: non ha ancora perso un set sul prato londinese. Sinner ha salvato tutti e quattro i break‑point subiti, confermando la sua solidità a rete e sulla prima di servizio (oltre il 60 %)
Con questo successo, continua la sua cavalcata verso il primo titolo a Wimbledon e cerca di entrare nella storia raggiungendo questa fase con una performance così dominante. Dopo il match, Sinner ha detto di aver sofferto un po’ sotto il servizio di Vukic, ma di essere contento di aver giocato con il tetto aperto sul Centrale e di aver colpito un “backhand fortunato” che gli ha permesso di chiudere in tre set.
Nel terzo turno Sinner affronterà lo spagnolo unseeded Pedro Martínez, nato ad Alzira (Valencia) il 26 aprile 1997, dunque spagnolo come Alcaraz. È alto 1,85 m, destro con rovescio a due mani, ama i drop shot e predilige la terra battuta. Professionista dal 2016 ha vinto lo junior Davis Cup nel 2013. Esordi nei tornei ATP nel 2018 e primo main draw Slam al Roland Garros 2019. Sapevatelo!






