Una Terra … cinque Lingue: “De billn Bauern wan Fersentol“

Wöur beene Zait ist mer unter Hond kemmen an Brief, g’schrieb’n (lese tschrieb’n) wan mae Woter en sae olt Leherer en ochtonddraissigen Johr, wolla faschistische Zait, as recht Taitsch g’schib‘n. Er ist en Johr nanzenhundertoes augongen, ond er hot de Grundschuel en Oechlait besucht, as rechtn Taitsch, bawai olla de Fersntoler de sell Zait hob’n dahoem Taitsch klofft.
Er bart wer ocht Johr de normal Grundschuel besucht hob’n, er söllet an flaissiger Schueler gaben sae’n, bawai wa groess met simaonddraissig Johr hot er se gadenkt wan sae Leherer ond hot en doe schöa Brief g’schrib’n as rechtn Taitsch ond met a‘ schöena Schrifft bia an Notar!
Dos ist net der Brief g’schickt per Poist, der sell bart warlöurn kemmen sae’n en de Kortn wan Leherer, ober a‘ Kopie za probiern, g’schrib’n met an Lapis hinter an ondern Brief, za sporn Kort, ober er ist asöu schöa g’schib’n, ahne an Strich, ass er ist bia der Original.
Jetz keher ber um kann Titel „DE BÖLLN BAUERN WAN FERSNTOL“ – AN SCHLECHTN SCHÜMPFNUM, geb’n wan Direktor wan a‘ Schuel wer Leherer wa Treent en Schueljohr 1969-70, en de Fersntoler ond asöu en mier selber, as i‘ bin an Student wa der sell Schuel gaben ond en Klasse hon i‘ höern gamüesst de sen Schümpböirter.
En sel Moment hon i‘ me storch darzürnt, i‘ hon de Hond augaheiwt ond hon g’wrogt (pfrogt) za nehmen um en Brief. I‘ gadenk neemmer, benn er umganommen kemmen ist oder net, ober bos der Schueldirektor g’schrib’n hot ist gonz schlecht gaben.
Jetz za lesn bider en Brief wan Franz Puecher, der mae Woter, wardeent net söta schlechta Schümpfböirter gor noh en Toed, ober i‘ moa er ist wiel besser gaben als der Direktor met wiel Titeln!!!
A proposito di quanto scritto: “…I ROZZI CONTADINI DELLA VALLE DEI MOCHENI…”
Poco tempo fa mi è venuta sotto mano una lettera, scritta dal mio papà al suo vecchio maestro nel 1938, piena era fascista, scritta in tedesco. Egli, nato nel 1901 ha frequentato la scuola di base in Roveda, naturalmente in tedesco, perché i Fersentaler a quel tempo ancora tutti parlavano a casa solo il tedesco locale.
Lui avrà frequentato per 8 anni la normale scuola di base, deve essere stato uno scolaro diligente, perché da grande, a 37 anni, si è ricordato ancora del suo maestro ed ha scritto questa bella lettera, in perfetto tedesco e con una calligrafia da notaio! Questa non è la lettera spedita, quella sarà andata persa tra le carte del maestro, ma una “brutta copia” scritta a matita sul retro di un’altra lettera, per non sprecare carta, ma è talmente scritta bene, senza correzioni, che è come l’originale.
Per quelli che conoscono solo l’italiano la traduco:
Egregio Signor Maestro! (Questo punto esclamativo esprime tutto il rispetto e riconoscenza verso il suo maestro)
Proprio oggi mi sono ricordato del periodo della scuola. Ora voglio anche scriverLe alcune righe. Prima di tutto posso comunicarLe che di salute sto bene. L’anno scorso mi sono sposato ed ho già un bimbo di nome Erwin. Mi ricordo ancora, quando lei mi diceva che io sono un “mingherlino”, ciò nonostante ho adempiuto bene il mio dovere. Sì, il periodo scolastico era proprio il più bel tempo, che si ha passato. Altrimenti non c’è molto di nuovo in Roveda. Un paio di anni fa è morta la mia mamma. Ora voglio chiudere e Le mando i migliori saluti da me e mia sorella.
Il Suo Franz Puecher
Ora torniamo al titolo, ai “rozzi contadini della valle dei Mocheni”, un EPITETO MOLTO NEGATIVO dato dal preside di un istituto magistrale di Trento nell’anno scolastico 1969-70 ai Fersentaler, quindi anche a me che ero uno studente di quell’istituto e che dovevo ascoltare in classe la lettura di una circolare contenente quella dicitura.
In quel momento mi sono molto arrabbiato ed ho subito alzato la mano per protestare e chiedere la revoca della circolare. Non ricordo più, se questa poi era stata ritirata o meno, ma il fatto che un preside di un istituto per futuri educatori si fosse espresso così, è comunque molto grave.
Ora rileggendo la lettera del Franz Puecher non mi sembra meritasse, neanche post mortem un tale EPITETO, anzi classificherei il Franz della lettera, sia moralmente come anche culturalmente, di gran lunga superiore al plurititolato preside.






