Il calo dell’allevamento suino può essere legato al turismo?

Negli ultimi 25 anni, l’allevamento di suini in Südtirol è diminuito drasticamente, di circa l’85%, secondo la RAI. Oggi, nella regione vivono solo circa 4.000 maiali. Secondo il rapporto, il Consorzio dello Speck del Südtirol cita tra le cause il crescente sfruttamento turistico del territorio e il conflitto di immagine tra porcili e luoghi di villeggiatura idilliaci: molte aree non sono più adatte all’agricoltura e l’odore dei porcili non si adatta all’immagine turistica, afferma l’amministratore delegato Martin Knoll. Sebbene la domanda di speck sudtirolese sia in continua crescita, è noto che la maggior parte della carne lavorata in Südtirol proviene dall’estero. Solo una piccola parte proviene dalla produzione regionale nell’ambito del progetto Bauernspeck, attivo da 20 anni ma con una crescita pressoché nulla.
Secondo Rai, l’Associazione Albergatori e Ristoratori (HGV) respinge fermamente le critiche. È „inverosimile“ attribuire la colpa del declino dell’allevamento suinicolo al turismo, secondo il presidente Manfred Pinzger. Il consorzio dello speck ha recentemente contattato l’HGV per discutere di una migliore cooperazione. Invece di attribuire colpe, hanno bisogno di soluzioni concrete per aumentare la visibilità dei prodotti regionali.
Anche l’agricoltore Joachim Knapp di St. Lorenzen non è d’accordo con il consorzio dello speck: non manca la volontà di allevare maiali, ma piuttosto la redditività economica. L’allevamento suinicolo regionale è costoso e mal pagato.






