Tradizioni: 28 e 29 giugno, la Barca de San Pero

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28 e 29 giugno: La barca de San Péro – La barca di San Pietro
Da San Péro temporàl: se cor le strade l’è bon segnàl
Se per San Pietro fa un temporale è di certo un buon segnale
La tradizione famigliare
Il 28 e 29 giugno erano giorni molto importanti per i nostri vecchi delle Alpi Dolomitiche, la Vigilia e la Festa dei Santi Pietro e Paolo, „Sàn Péro“.
I proverbi contadini legati a questo giorno parlano sempre di pioggia o di un „temporale“, il cosiddetto „temporalon de Sàn Péro“. Immancabilmente tra il momento dei Primi Vespri della Solennità di San Pietro, al pomeriggio del 28 giugno, e la sera del 29, prima o dopo arrivava un gran temporale.
Il tempo era quello dei primi „féni“, il taglio del fieno, e si doveva correre all’impazzata per „binàr ensema“, raccogliere il fieno in mucchi o metterlo in fretta al riparo perché non si inzuppi d’acqua e si guasti. Molte volte il „temporalon“ era accompagnato anche da „tompesta“, grandine.
Proprio per via del temporale, e a causa, quindi, delle variazioni di temperatura, era usanza fare la „barca de San Péro“ o „velér de Sàn Péro“. Alla vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo, il 28, si prende un bottiglione capace o un altro contenitore in vetro, lo si riempie d’acqua e vi si versa, dopo il tramonto, una chiara d’uovo. Lo si lascia poi fuori tutta la notte, scoperto. Al mattino si troverà la chiara tutta fiorita e a forma di veliero, tanto da chiamarla “la barca de San Péro”, che ricorda l’antica professione di pescatore del Vicario di Cristo in terra.






