Lo schiaffo “tolomeico” (84)

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…
In origine il cognome Klaunzner descriveva chi abitava vicino o dentro una piccola costruzione rurale o monastica, oppure proveniva da un villaggio con quel nome. Questa forma di cognome viene chiamata geografico o da toponimo. Le evidenze araldiche (per le varianti Klausner e Klusner) mostrano che il termine tedesco «Klûsenære» indicava un abitante di una „Klause“, ovvero una piccola capanna, eremo o cella monastica, oppure una persona originaria da un luogo chiamato Klause/Klausen (toponimo). Un’altra variante, Klosner, conferma lo stesso significato: dal medio-tedesco klôsenære, ovvero persona collegata a una Klause . Ebbene, per il Tolomei niente di tutto questo poteva servire per trovare una variante italiana limitandosi a prendere il toponimo di un maso, Klaunz, per adattarci Collanzi… anche questo un “cognome” del tutto assente nel panorama italico. Klauser, è patronimico da Klaus, diminutivo di Nikolaus (Nicholas), nome di grande diffusione medievale, che significa „vittoria del popolo“. In germanico medio, klausen indicava una cella o eremo: il cognome poteva identificare chi viveva presso una “Klause” o era un eremita/recluse. Era inoltre usato come cognome geografico, per indicare persone provenienti da luoghi chiamati Klause o che abitavano vicino a una gola, passaggio stretto o chiusa d’acqua, ed ecco che il bizzarro fondista del maleficio lo italianizza in Dalla Chiusa…
Con il cognome Klein non si è sforzato molto, traducendolo banalmente in Piccoli dall’aggettivo tedesco klein, che significa appunto „piccolo“. È un soprannome originariamente dato a una persona di bassa statura oppure al più giovane tra due persone con lo stesso nome.
Kleinrubatscher, è un cognome tipico del Südtirol, dove la sovrapposizione linguistica tra tedesco e ladino ha generato cognomi composti simili. Ha un significato complessivo: “il piccolo di Rubatscher” oppure “colui che viene dalla piccola località di Rubatscher”. Per Tolomei diventa Piccolrovazzi. (continua)






