von mas 20.06.2025 17:00 Uhr

Rodeio, 150 anni di storia tirolese in Brasile

La città di Rodeio festeggia i suoi 150 anni di vita – Il secondo articolo della serie curata dal Prof. Everton Altmayer, dedicata agli anniversari di fondazione di alcune comunità tirolesi in Brasile

Nel 2025, la città brasiliana di Rodeio, situata nello stato di Santa Catarina, festeggia i 150 anni dall’arrivo dei primi emigrati tirolesi, partiti nel lontano 1874 da paesi della zona trentina del Tirolo, nell’allora Impero Austriaco. Fu l’inizio di un’avventura coraggiosa e piena di incognite, che oggi si traduce in una comunità orgogliosa delle proprie radici e ancora fortemente legata alla cultura d’origine.

Le famiglie lasciarono il Tirolo tra la fine del 1874 e l’inizio del 1875. Provenivano da località come Trento, Fornace, Verla, Giovo, Lisignago, Faver, Cembra, Segonzano dalla zona di Pergine e Valsugana.

Dopo aver attraversato l’oceano Atlantico in condizioni tutt’altro che confortevoli, i primi coloni attraversarono sentieri nella densa foresta per arrivare a Colonia Blumenau, fondata anni prima da immigrati tedeschi. La nuova comunità tirolese venne battezzata con il nome Rodeio a causa della geografia locale. Fu lì, nel cuore della foresta subtropicale, che si formò il paesino che, insieme alla comunità vicina di Rio dos Cedros, costituiva il nucleo dell’immigrazione tirolese nella Valle dell’Itajaí. In questo contesto, i tirolesi di lingua italiana formavano un gruppo a sé stesso all’interno di un contesto più ampio della colonizzazione a prevalenza germanofona.

 

Le celebrazioni coinvolgeranno tutta la comunità, con eventi culturali diversi. Un’occasione per ricordare che il passato non è solo memoria, ma anche radice viva che continua a dare frutti.

La vita dei primi anni non fu facile: si trattava di disboscare, costruire, coltivare, sopravvivere. Un’altra realtà, un’altro clima, un’altra lingua… Nonostante le difficoltà, la comunità cresce con l’arrivo di nuovi emigrati tirolesi, ma anche dal Regno d’Italia, per lo più veneti e lombardi. Così Rodeio riuscì a mantenere vive le tradizioni portate dalle Alpi, trasmettendole alle generazioni successive. Fu fondata una banda musicale, che garantiva l’animazione durante le feste civili e religiose, ma che purtroppo non esiste più. I frati francescani costruirono un convento a Rodeio, assicurando così una dinamica sociale alle famiglie, garantendo l’educazione delle nuove generazioni e una vita comunitaria.

Ancora oggi a Rodeio tantissime famiglie parlano il “tirolés”, ossia il dialetto trentino, conservato con cura soprattutto dagli anziani e riscoperto con orgoglio dai giovani.

 

Rodeio è oggi una città fiorente, con un gruppo di ballo folcloristico legato al Gruppo Folk di Castello Tesino, nonché gruppi musicali che portano avanti il repertorio degli emigrati. La culinaria tradizionale si mantiene nelle famiglie, così come la produzione di vini.

Tra le iniziative più significative degli ultimi anni, spicca la creazione della Vinicola San Michele, un’azienda che unisce la vocazione agricola locale con la tradizione trentina. Il progetto nacque da una collaborazione culturale ed enologica con la Fondazione di San Michele all’Adige.

Nel 2025, la comunità Rodeio celebra i 150 anni della sua fondazione, omaggiando non solo i pionieri che diedero vita alla città, ma anche l’identità degli emigrati tirolesi, famiglie che hanno saputo adattarsi alla realtà brasiliana, mescolandosi alla cultura del nuovo paese.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite