von fpm 10.06.2025 16:00 Uhr

Referendum: le reazioni del Südtirol

Il clamoroso fallimento dei referendum sta scatenando reazioni anche in Südtirol. Come è noto, il quorum era ben lungi dall’essere raggiunto.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Come era prevedibile il referendum non ha ottenuto il quorum. La nota semicomica (ma non c’è tanto da ridere se si spensa allo spreco di denaro) è la dichiarazione di uno degli interessati ob torto collo, il senatore Renzi che ha dichiarato di aver sempre saputo che il quorum non sarebbe stato raggiunto. Ci si chiede: ma se lo sapevano perché lo hanno fatto? Il referendum è costato circa 400 milioni di euro e lo spreco è dato proprio da quelle persone che un giorno sì e l’altro pure lamentano che si non si utilizzano soldi per un generico quanto demagogico bene sociale a cui si interessano particolarmente quando sono all’opposizione. Ma se poi sapendo di fallire buttano dalla finestra 400 milioni non dovrebbero almeno reclamare recriminazioni di quel tipo. „Freiheitlichen ha accolto con favore il fatto che non ci sarà alcun allentamento della legge sulla cittadinanza e che le norme vigenti saranno mantenute. Respingiamo fermamente la prevista riduzione del periodo di residenza da dieci a cinque anni per i cittadini extracomunitari e il trasferimento automatico della cittadinanza ai figli„, spiega il presidente Roland Stauder.

A nostro avviso, la cittadinanza non è un mero atto amministrativo, ma – fatta eccezione per le minoranze nazionali – un’espressione di identità, cultura e appartenenza. Il principio di discendenza (ius sanguinis) deve rimanere centrale. Allentare le regole non solo metterebbe a repentaglio la stabilità sociale, ma porterebbe anche a un aumento significativo dell’immigrazione„, ha affermato Stauder.

Le conseguenze sarebbero particolarmente gravi in ​​Südtirol: la rappresentanza politica della minoranza di lingua tedesca e ladina potrebbe risultare indebolita a lungo termine. L’attuale meccanismo di protezione – il requisito di residenza decennale – rimane quindi, dal punto di vista del Partito della Libertà, uno strumento indispensabile per preservare l’identità culturale dell’Südtirol„, prosegue.

La domanda sulla cittadinanza rappresentava solo una delle cinque. Le altre quattro domande su cui gli elettori potevano votare domenica e lunedì riguardavano questioni di diritto del lavoro.

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