Inaugurazioni e tagli di nastri

A volte ci chiediamo: ma chi gestisce il cerimoniale nell’inaugurazione di strutture e/o eventi in provincia di Trento, ha una anche solo una minima idea dell’importanza simbolica di certe scelte?
Perchè se non ce l’ha, allora dovrebbe come minimo informarsi o lasciare spazio ad altri. Se invece ce l’ha, allora certe scelte non sono casuali, e quindi i „fattacci“ diventano ancora più gravi.
Prendiamo ad esempio tre cerimonie inaugurali che si sono svolte nei giorni scorsi.
La prima riguardava il nuovo radar sul monte Macaion, struttura „frutto della collaborazione tra le Province autonome di Trento e Bolzano“, si legge nel comunicato stampa della PAT. Infatti, oltre a Fugatti, alla cerimonia era presente anche Kompatscher; entrambi i presidenti erano accompagnati dai dirigenti dei rispettivi servizi di competenza.
Qui il nastro è biancorosso, come giusto che sia. La struttura è stata infatti realizzata dalle due province autonome e dalle stesse finanziata in parti uguali. Quindi il nastro inaugurale simboleggia appunto la nostra autonomia: di decidere, di scegliere, di fare, di gestire le nostre competenze e di finanziarle.
La seconda cerimonia è quella che inaugura la nuova struttura del servizio socio-sanitario della Comunità delle Giudicarie, a Tione di Trento. Si tratta di un immobile ceduto gratuitamente dalla Provincia alla Comunità di Valle, che lo ha ristrutturato con fondi propri, coinvolgendo nella progettazione anche i ragazzi dell’ENAIP. Presenti gli assessori Tonina e Gottardi che, oltre a ricordare il notevole flusso di risorse che dalla Provincia viene messo a disposizione delle Comunità per l’importante settore socio assistenziale, nei loro interventi hanno pronunciato parole importanti: „Questi sono gli esempi positivi che ancora una volta possono e devono fare la differenza all’interno della nostra Autonomia speciale, che dobbiamo concretamente attuare ogni giorno”
Autonomia speciale, quindi, con proprie risorse strutturali ed economiche messe a servizio della nostra gente, della nostra comunità e dei suoi bisogni.
Ed allora PERCHE‘? Perchè si è scelto un nastro tricolore, invece che unoolori della Provincia? Perchè non sottolineare la nostra specialissima specialità anche con un altrettanto speciale e visibilissimo simbolo?
Terza cerimonia, terzo nastro. Qui siamo a San Michele all’Adige, per l’inaugurazione di Adesenfest, una manifestazione – organizzata dalla Pro Loco locale in collaborazione con il Comune, le associazioni del paese e il Museo Etnografico – che celebra lo stretto rapporto che da sempre ha il paese con il fiume, come hanno sottolineato il neo sindaco Alessandro Ziglio, l’assessore alla cultura e alle associazioni Luca Dalla Valle e la presidentessa della Pro Loco Alessandra Predelli. Importante l’apporto del volontariato, con circa 250 persone che si mettono a disposizione gratuitamente e lo fanno con gioia e con passione
Una festa di comunità, questa, che parla a voce alta di storia, di tradizioni, di legame con il territorio, di senso di appartenenza, di tradizioni, di identità.
Quindi: PERCHE‘?
Perchè anche qui si è incredibilmente pensato di utilizzare, per la cerimonia di apertura, un nastro tricolore? Perchè non i colori del Comune di San Michele?
E perchè il neo-sindaco ha indossato la fascia tricolore da ufficiale di governo? E non il medaglione, simbolo del suo essere capo dell’amministrazione comunale e quindi rappresentante a pieno titolo della propria comunità?
Non sappiamo davvero cosa pensare… Forse il nastro per la cerimonia sul Macaion lo ha portato qualcuno da Bolzano? E invece gli altri due sono frutto di gestioni del cerimoniale tutte trentine?
Probabilmente si… Allora siamo molto oltre lo stato di allerta.






