von fpm 01.06.2025 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (81)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Con Kieswetter il nostro ha giocato facile e lo ha modificato in Daltempo perché secondo alcune fonti, Kiesewetter deriverebbe dal tedesco medio-alto „kiesen“ (scegliere o testare) e „wetter“ (tempo atmosferico), indicando una persona che osservava o prevedeva il tempo atmosferico, simile a un meteorologo o a un „osservatore del tempo“. Altre interpretazioni suggeriscono che il cognome derivi dal termine medio-alto tedesco „kiesewetere“, che significa „colui che taglia legna“, indicando un mestiere legato alla lavorazione del legno ma sempre il nostro non ha avuto l’ardire di modificarlo con qualche associazione italiana. Da dire che un’altra teoria propone che Kiesewetter derivi dalle parole „kies“ (ciottoli) e „wetter“ (luogo o area), indicando una persona proveniente o associata a un luogo ricco di ciottoli. Anche in questo caso pare lo abbia ignorato. Ancora una volta rileviamo che “Daltempo” è un cognome inesistente in Italia. Il cognome Kind che l’antipatico barbetta aveva modificato in Fanti, presenta diversi significati legati alla lingua e alla cultura dei popoli germanici. In tedesco, Kind significa „bambino“ o „figlio“. Questo cognome potrebbe essere stato originariamente un soprannome per una persona giovane o per chi aveva molti figli. In yiddish, la parola ha lo stesso significato, indicando una probabile origine ebraica o aschenazita del cognome. Il cognome Kind è presente in diverse regioni del mondo, con una concentrazione significativa in Germania ed è presente in Südtirol con circa 16 famiglie registrate.

Il cognome Kinigadner che è di origine austriaca, con una forte presenza nella regione del Tirol, per il bizzarro ometto diventa Cùnico, cognome diffuso in Veneto. Potrebbe essere una variante o un adattamento locale di un nome più comune, come Kinninger o Kindinger, che derivano dal termine tedesco „Kind“ (bambino) e dal suffisso „-inger“ (che indica appartenenza o origine).

Stessa sorte per il cognome Kiniger, anche questo modificato in Cùnico. Difficile capire con quale arzigogolo mentale scelse questo cognome. (continua)

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