Ulteriori precisazioni riguardo medaglione e tricolore

Quello che è successo richiede una pacata riflessione. Non possiamo innanzitutto omettere di ricordare che, in ragione di un secolare percorso di storia tirolese ed austriaca, l’identità delle popolazioni della Regione Trentino-Südtirol è specifica. Proprio in virtù di questa specificità identitaria, nel secondo dopoguerra la popolazione a sud di Salorno scese in piazza chiedendo a gran voce l’Autonomia regionale integrale, mentre a nord di Salorno si puntò maggiormente sull’autodeterminazione. Il compromesso tra Italia, Austria e volontà delle popolazioni fu l’accordo di Parigi Degasperi-Gruber del 1946, che poi portò al varo dello Statuto di Autonomia. Ed ancora, proprio in virtù di tale specificità identitaria e dello Statuto di Autonomia che ne deriva, tra le tante cose fatte, certamente più importanti di questa, rammentiamo un decreto del Presidente della Giunta regionale del 1984, che consente ai sindaci della Regione di usare il medaglione in luogo della fascia tricolore, alternativamente ed a scelta dei singoli, salvo che in determinati casi in cui è d’obbligo l’uso della fascia tricolore. Qui sta il punto: il fatto che il legislatore abbia lasciato ai singoli la libera scelta, circa il modo con cui presentarsi alla propria comunità, ci fa chiaramente capire il rimando ad elementi intimi, propri della singola persona, inerenti alla percezione di sé e della propria identità: elementi, dunque, che il legislatore ha giustamente inteso tutelare e che in uno stato democratico non dovrebbero mai essere messi in discussione.
In occasione della cerimonia del passaggio di consegne, la neoeletta sindaca di Meran aveva dunque scelto, legittimamente, di presentarsi alla propria comunità con il medaglione, con ciò palesando serenamente la percezione identitaria che ella ha di sé stessa: questa scelta, che ripetiamo è tutelata da una norma di legge e che nulla ha a che vedere con la capacità di ricoprire al meglio il ruolo di primo cittadino e di rappresentare equamente tutte le sensibilità, doveva essere democraticamente rispettata. Cosa che non è avvenuta, poiché il sindaco uscente ha forzato la mano, costringendo la sindaca Zeller ad indossare la fascia, tra l’altro anche in modo goffo e ridicolo, sovrapponendola al medaglione. Questi i fatti di cui tener conto, prima di esprimere sommari giudizi ai danni della sindaca di Meran.
A queste considerazioni va ricordato che il consigliere comunale del Süd-Tiroler Freiheit Hannes Widmann, ha sottolineato che si è trattato di “una provocazione mirata da parte dell’ex sindaco Dario Dal Medico”, accusato di voler imporre un simbolo statale per motivi politici. “Il fatto che Dal Medico, pur essendo stato sfiduciato, pretenda ora di dire alla nuova neo eletta come presentarsi, è quasi una mancanza di rispetto istituzionale”, ha dichiarato Widmann.
Va ancora rilevato che è stato deliberato di valorizzare l’uso da parte dei Sindaci del medaglione con l’emblema comunale, così come previsto dalla normativa regionale, attraverso apposito materiale informativo e momenti di confronto con i primi cittadini della Regione.






