von mas 28.05.2025 09:40 Uhr

Il futuro dell’auto

Panel di Federauto Trentino al Festival dell’Economia: le voci dell’automotive tra transizione ecologica, competitività industriale e ritardi infrastrutturali

Ufficio Stampa PAT

Nel corso del Festival dell’Economia di Trento, Federauto Trentino ha riunito alcune delle voci più autorevoli del mondo automotive per fare il punto su un settore cruciale e in profonda trasformazione.

Crisi strutturale dei volumi, incertezza normativa, ritardi negli incentivi e concorrenza asiatica sono solo alcuni dei temi toccati durante il panel «Incrocio pericoloso: il mercato auto tra crisi, scelte e rilancio». Tra le richieste più forti: riforma della fiscalità, neutralità tecnologica autentica e politiche industriali all’altezza della sfida europea.

Il mercato dell’auto è in una fase di transizione profonda, segnata da incertezze congiunturali e sfide strutturali. Se n’è discusso oggi al Festival dell’Economia di Trento, durante il panel «Incrocio pericoloso: il mercato auto tra crisi, scelte e rilancio», promosso da Federauto Trentino, aderente all’associazione commercianti al dettaglio di Confcommercio Trentino.

A portare la prospettiva territoriale è stata Camilla Girardi, imprenditrice trentina e presidente di Federauto Trentino: «La mobilità è parte integrante dello sviluppo locale. In un territorio come il nostro, corridoio tra Nord e Sud Europa, serve un equilibrio tra esigenze ambientali, turismo e distribuzione commerciale. La sostenibilità non può prescindere dalla praticabilità economica e infrastrutturale».

Un aspetto centrale è stato il confronto con l’industria cinese, che  sta entrando con forza nel mercato europeo, spesso aggirando i dazi grazie a strategie commerciali aggressive nei segmenti termici e ibridi. «Ci siamo fatti trovare scoperti – è stato detto – e ora i costruttori europei faticano a competere su prezzo e rapidità. L’elettrico, se sostenuto solo da fondi pubblici, rischia di diventare insostenibile».

Il panel si è chiuso con un messaggio condiviso: il futuro dell’automotive europeo si gioca non solo sulla capacità di innovare, ma anche sulla lucidità nel calibrare gli obiettivi ambientali con strumenti economici, infrastrutturali e normativi adeguati. E soprattutto, con un ascolto reale delle imprese che devono poter contare su condizioni sostenibili, altrimenti si finisce per invecchiare il parco circolante invece di rinnovarlo.

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