28 maggio festa della geomanzia

È un’arte divinatoria, come ha bel rilevato Manuela Prosperi in un suo articolo, che ha avuto origini in Persia e Mesopotamia e si è diffusa nell’Ottavo secolo in Africa e, attraverso il commercio, lungo le rotte per l’Islam. In Europa fa la sua comparsa solo nel XII secolo. Nella forma più antica di divinazione si prendeva nelle mani del terriccio e si faceva cadere lentamente a terra. A seconda delle forme che si creavano a terra, l’indovino interpretava il futuro. Altro modo era tracciare dei solchi con un pugnale o allineare dei sassolini sul terreno. In Cina, la Geomanzia è l’energia universale del Feng Shui. Si racconta che Celti e Bizantini ne facevano già uso all’epoca in una forma antica. Essi, infatti, orientavano le loro abitazioni ed edifici in relazione ai punti cardinali o addirittura alla posizione degli astri. Ciò permetteva il benessere delle persone grazie alle forze energetiche interne ed esterne.
La Geomanzia è anche una semplice tecnica di previsione del futuro, basata non tanto su doti mediatiche, quanto sull’impegno e la dedizione. Si narra che, in questo senso, già gli uomini primitivi leggessero nelle costellazioni una sorta di messaggio del futuro. Riproducevano poi quei medesimi messaggi sulla terra o sulla sabbia, per impararne il linguaggio. C’è dunque un legame tra astrologia e Geomanzia. Una curiosità: i Gesuiti indicano con il termine di Geomanzia la localizzazione per l’edificazione di tombe o l’arredamento di interni. Tra il XIV e il XV secolo si cominciarono a trovare opere sulla Geomanzia e in seguito vennero approfonditi gli studi, alcuni dei quali mirati a rintracciare legami tra la geomanzia e l’astrologia.
Oggi, grazia all’impulso dato dagli Arabi, questa tecnica divinatoria si è diffusa sia in occidente che in oriente. Anticamente, tale tecnica consisteva nel prendere tra le mani una certa quantità di terra e poi la si lanciava al suolo, delicatamente. Le forme che si creavano era oggetto di interpretazione da parte dell’indovino.
Oggi invece, quest’arte definita “geomanzia sulla carta” inizia con la formulazione di una domanda e poi, ad occhi chiusi, con la matita si picchietta sul foglio formando, istintivamente dei cerchi disposti in sedici file. Alla fine di questa operazione questi segni vengono sistemati a coppie fino a che rimangono o una copia intera o un singolo segno.






