“L’umanità ha ancora bisogno di simboli”

Sebbene non abbia partecipato all’ultimo conclave per motivi anagrafici, Ravasi ha spiegato di averlo seguito con attenzione, anche grazie alla sua abitazione affacciata su piazza San Pietro. Proprio da quell’esperienza ha tratto una considerazione più ampia: la necessità, per l’essere umano, di riferimenti simbolici in un’epoca dominata dalla tecnologia e dall’informazione.
“Viviamo una bulimia informativa e un’anoressia di senso”
Non è mancata una riflessione critica sulla modernità. Ravasi ha parlato di una vera e propria “bulimia informativa e tecnologica”, dove “quella mano che regge sempre il cellulare contiene un mondo che si muove, una miriade di strumenti per conoscere”.
Ma, ha avvertito, la vera emergenza è un’altra: “L’anoressia dei nostri tempi è quella sul senso della vita”. Una frase che invita a riflettere sull’apparente contraddizione tra accesso illimitato alla conoscenza e povertà di significato.






