von fpm 25.05.2025 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (80)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Il cognome Kiener sembrerebbe avere diverse origini. Per Tolomei l’italianizzazione di Kiener equivale a Pegolotti. Il cognome Pegolotti è di origine italiana, con una presenza significativa nel Trentino, in particolare nel comune di Peio, in Val di Sole e potrebbe essere una forma arcaica e amichevole per indicare i nativi della località. Un’altra ipotesi suggerisce che il cognome derivi dal termine dialettale trentino „pégol“, che significa “gambo, picciolo“. In questo caso, il capostipite potrebbe avere avuto qualche peculiarità legata a questo nome. Si può anche presumere, qualora il Tolomei avesse voluto accostare con funamboliche capovolte semantiche Kiener a Pegolotti, che “Kien” sia riferito ad un legno pregiato e che Kiener sia quindi un cognome legato ad un commerciante di legname. Kienzl deriva dalla parola germanica kian, che significa „pino“, e dal suffisso diminutivo -zl, tipico del Tirol e del Südtirol. Questa struttura indica probabilmente una forma affettuosa o familiare del termine, suggerendo che il nome originariamente designasse una persona legata al pino o a un ambiente boschivo. In alternativa, potrebbe derivare da un soprannome affettuoso, come nel caso di „piccolo pino”. Ma di questo Tolomei non ne tenne conto riducendolo ad un Concini o Conzi, anche Conzatti.

Kier può derivare dal termine medio alto tedesco „kir“, che significa „chiesa“. In questo caso, il cognome potrebbe essere stato attribuito a qualcuno che viveva vicino a una chiesa o che aveva un legame con essa. Per Tolomei però doveva essere Vaccari.

Kieser invece potrebbe derivare dal termine medievale kieser, che significa „imperatore“ o „cesare“, ma potrebbe anche derivare da “kieser” nel senso da chi esamina, un arbitro o giudice ed infatti ecco l’italianizzazione in Giudici. (continua)

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