von fpm 19.05.2025 10:00 Uhr

Sinner ha mostrato il lato più debole

Dopo un ottimo primo set a favore di Alcaraz per 7-6 ha perso la sua aneddotica concentrazione e nel secondo set si è arreso

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La finale di Roma, dunque, ha proclamato vincitore Alcaraz che ha battuto Sinner in due set, 7-6, 6-1. Dopo aver sfiorato di vincere il primo set perso per un pelo, si è visto un insolito Jannik praticamente privo di emotività reattiva. Forse deluso proprio da non aver piazzato sul 30-0 le palle decisive per aggiudicarsi il primo set, è come se qualcosa lo avesse bloccato. Chiusa la parentesi di Roma in attesa dei prossimi impegni, Roland Garros in primo piano, vale la pena soffermarsi sulle becere affermazioni di un tale, nome non in codice “Augias”, che ha definito il campione sudtirolese: “un italiano per caso e riluttante” … Inutile dire che ha toccato un tasto molto delicato per i sudtirolesi che hanno subito un vero e proprio genocidio culturale durante il fascismo e hanno combattuto per conservare la propria identità linguistica, culturale e storica. Per tale “Augias” Sinner “resta un italiano per caso, figlio dell’ambigua situazione di quella provincia di Bolzano”. Sembra quasi ovvio che sia stata l’ignoranza e l’arroganza di tale Augias che lo ha portato ad esternare farneticazioni becere mostrando una mediocrità riguardo la conoscenza della storia e della cultura sudtirolese.

Inutile qui – dove, del resto, si dà spesso voce alla identità sudtirolese – rivendicare, difendere e sostenere una appartenenza alla comunità tirolese distante culturalmente anni luce da quella italiana ma va piuttosto messo in risalto l’altra faccia di Corrado Augias che tanto si lamenta della pronuncia italiana di Sinner fingendo di ignorare che è di madre lingua tedesca e che l’italiano lo ha dovuto studiare come una qualsiasi altra lingua straniera. Detto questo, vorrei ricordare che l’indignato patriota italico Augias sembra collaborasse (come riporta in sintesi il contenuto del materiale racchiuso negli archivi segreti di Praga e per essere precisi, nell’«Archiv bezpenostnich sloek», contenente documenti ufficiali assolutamente attendibili), con membri dei servizi di sicurezza cecoslovacchi negli anni della Guerra Fredda: tra il 1963 e il 1967nome in codice “Donat” – il caro nostro Augias pare collaborasse dunque con agenti di una nazione allora nemica nonché sottoposta alla dittatura comunista, incontrandosi in quattro anni ben trentacinque volte con il funzionario ceco “Jaros”, che lo contattò per la prima volta durante un ricevimento all’ambasciata bulgara il 30 maggio 1963. Dalla lettura dei documenti sembra emergere che Corrado Augias, in qualità di funzionario della RAI, si fosse reso disponibile ad incontrare anche negli Stati Uniti dei cecoslovacchi.

Cosa c’entra con Sinner, penserà qualcuno, niente, ovviamente, ma da uno che pare abbia collaborato con uomini dell’Stb (ex servizi segreti cecoslovacchi) lezioni di “italianità” stonano un po’, per usare un eufemismo. Inoltre, caro Augias, ad un sudtirolese di “essere italiano” non è che importi molto. Così come credo non interessi essere italiano ad un tibetano come ad un catalano o ad uno scozzese…

In conclusione, spiace che Sinner non abbia vinto la finale degli Internazionali di Roma, auguriamo che possa trionfare nei prossimi incontri e lo diciamo nella sua lingua, orgogliosamente: Geh weiter so, Jannik, du bisch stark! Mir wünsch’n dir, dass du gwinnsch und mit Stolz dei Tiroler Identität beholtsch!

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