von fpm 16.05.2025 14:00 Uhr

Una importante pagina istituzionale

Il Consiglio provinciale di Trento ha votato all’unanimità le osservazioni presentate dal consigliere Walter Kaswalder sul nuovo Statuto di Autonomia. Un’importante pagina istituzionale che rafforza la nostra identità.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

“Il tema”, ha illustrato il consigliere Walter Kaswalder, “riguarda la denominazione della provincia autonoma di Trento che vanta una storia complessa segnata dall’appartenenza al Tirolo storico fino il 1918. La Contea del Tirolo fu una entità amministrativa unitaria che comprendeva territorio oggi divisi tra Austria e Italia caratterizzati da una ricca diversità linguistica e culturale. Il Trentino già storicamente dominato “Welschtirol”, ovvero Tirolo di lingua romanza italiana per distinguerlo dal Tirolo germanofono, un territorio che ospitava una maggioranza italofona con minoranze ladine mochene e cimbre mentre il Südtirol era di maggioranza germanofona. Si vuole quindi sottolineare come un recupero del termine “Welschtirol” possa rilevarsi quale ottimo strumento di promozione turistica anche in visione euroregionale aumentando anche la consapevolezza delle giovani generazioni nella storia come nel futuro delle tre realtà, ciò valorizzando l’eredità reale condivisa. Oltre a ciò, il termine può ispirare itinerari transfrontalieri, ad esempio i castelli asburgici e campagne di marketing rafforzando l’immagine dell’Euregio come destinazione unitaria. La sua neutralità semantica simile a Welschschweiz per i cantoni romanci, svizzeri lo rendono un simbolo di coesione alpina. La tutela linguistica per le comunità ladine, mochene e cimbre si fonda su l’articolo 6 della costituzione italiana che impegna la Repubblica a proteggere le minoranze linguistiche con norme specifiche.

Carta europea delle lingue regionali o minoritarie firmata in Italia nel 1997 che promuove l’uso delle lingue minoritarie nell’educazione, nell’amministrazione e nei media. Articolo 102 dello statuto di autonomia della regione Trentino-Südtirol che riconosce quali mocheni e cimbri le popolazioni insediate nei territori di Palai im Fersental (Palù del Fersina), Vlarötz (Fierozzo), Garait (Frassilongo) e di Lusern. Legge provinciale 6 2008 che disciplina la delega di funzioni amministrative agli enti locali tra quali il Comune di Lusern e la valorizzazione culturale. La legge regionale 3 del 2018 che istituisce il quale organo di coordinamento per le attività e tutela di popolazione mochena il consiglio mocheno. Si vuole quindi portare l’attenzione come nel solco delle normative vigenti si riconosce la tutela delle minoranze linguistiche ladine mòchene e cimbre sulla base del principio di territorialità della provincia autonoma di Trento.

Questo principio radicato nella storia amministrativa regionale è codificato dalla legge provinciale 6 del 2008 e dalla legge regionale 3 del 2018 essi identificano il comune Sèn Jan de Fascia come ente rappresentativo della Val di Fassa, il consiglio mocheno per la comunità mochena nei comuni di Palai im Fersental (Palù del Fersina) Vlarötz (Fierozzo) Garait (Frassilongo) il Comune di Lusern per la comunità cimbra. Tale approccio garantisce che la tutela sia legata ai territori storicamente abitati da queste comunità rispettandone le specificità locali. Si vuole quindi proporre una modifica dell’articolo 102 dello statuto speciale volta ad armonizzare il dispositivo con le normative regionali o provinciali già vigenti oltre che agli obblighi nazionali e internazionali.

Tale modifica riconoscerebbe a livello statutario gli enti rappresentativi politici della comunità germanofone ed attuerebbe la competenza della provincia autonoma di Trento in materia di tutela linguistica e culturale rispondendo alle istanze di equità tra le comunità e rafforzandole per la protezione delle identità culturali toponomastiche e linguistiche. Già la previsione della legge regionale 3-2018 riconosce come organo di coordinamento per la tutela e minoranza mochena il consiglio mòcheno composto dai rappresentanti dei comuni di Palai im Fersental (Palù del Fersina) Vlarötz (Fierozzo) e Garait (Frassilongo). Il consiglio non si limita a un ruolo consultivo ma dispone di poteri vincolanti verso la giunta provinciale. Risulta quindi importante anche secondo il principio di equità di trattamento tra la realtà di minoranza linguistica il riconoscimento del consiglio mòcheno a livello statutario quale organo di coordinamento per la tutela della minoranza mochena.

L’istituzione del consiglio provinciale germanofono senza diritto di voto è una richiesta che è stata fatta anche girando sui territori delle minoranze e riportata all’interno di questo parere per quanto riguarda lo statuto. A seguito della legge costituzionale 3 del 2001 verrà istituito un seggio in consiglio provinciale di Trento riservato alla comunità ladina di Fassa individuato nell’ambito territoriale del comune Sèn Jan de Fascia anche perché c’è la consistenza numerica che equivale effettivamente a un consigliere.

La proposta risponde alla necessità di colmare una lacuna nel sistema di rappresentanza politica provinciale dove le comunità mochena e cimbra pur riconosciute come minoranza linguistica ai sensi dell’articolo 6 della costituzione italiana non dispongono attualmente di una rappresentanza politica strutturata del consiglio provinciale. Il seggio speciale sarà costituito dagli elettori dei comuni di Lusern, di Palai im Fersental (Palù del Fersina), Vlarötz (Fierozzo) e Garait (Frassilongo) che rappresentano i territori storicamente abitate dalle comunità cimbre e mochene. Questo meccanismo garantisce una rappresentanza territoriale coerente rispettando il principio di territorialità sancito dalla legge regionale 3 – 2018.

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