von fpm 01.05.2025 16:00 Uhr

Riflessioni sull’Autonomia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri le considerazioni di Risveglio Tirolese riguardo la nostra Automnomia.

Foto logo, elab grafica Flavio Pedrotti Moser

Se facciamo un bilancio, dopo quasi ottanta anni dal varo del primo Statuto di Autonomia, ci rendiamo perfettamente conto di come quella originaria meravigliosa realizzazione regionale e regionalista, frutto anche delle rivendicazioni dell‘ASAR, nel tempo abbia portato grandi benefici alla Provincia di Bozen, molto meno alla Provincia di Trento. La differenza sostanziale sta nei due diversi approcci al tema dell’Autonomia, nei due diversi atteggiamenti e sentimenti delle classi dirigenti nei confronti dell’Autonomia: infatti, Bozen ha sempre puntato sulla propria identità e sulla valorizzazione del proprio territorio, in ciò dunque sfruttando al massimo grado le potenzialità offerte dall’Autonomia. Trento ha invece fatto l’esatto contrario, rifiutando l’identità del territorio, puntando alla sostituzione identitaria, in tutti i campi, dalla cultura all’economia e sfruttando le potenzialità dell’Autonomia solo come una sorta di „bancomat“ o „cassa della Mezzanotte“, da cui attingere risorse finanziarie per realizzare progetti che, nel tempo e nella sostanza, non hanno portato ad esaltare l’identità e le ragioni per il mantenimento dello speciale Statuto autonomistico, semmai il contrario.

Col tempo dunque è verosimile attendersi una sempre maggior legittimazione ed un rafforzamento dell’Autonomia di Bozen e, per contro, una sempre minore tenuta di quella di Trento. I segnali di questo trend sono innumerevoli ma è qui sufficiente fare solo un paio di accenni: si pensi, relativamente alle modifiche dello Statuto di Autonomia attualmente in discussione, al comportamento della classe dirigente di Bozen, che agisce da protagonista e chiama in ballo anche Vienna, rispetto a quella di Trento, che neppure informa adeguatamente la popolazione di quanto sta accadendo. Si pensi altresì ai diversi atteggiamenti delle due delegazioni parlamentari: quella di Bozen non perde occasione per sottolineare la propria identità anche agli occhi della nazione (ciò è apparso evidente anche nel recente discorso dell’on. Unterberger in Parlamento in occasione della Festa del 25 Aprile), diversamente da quella di Trento, che siede in Parlamento in via esclusiva in rappresentanza dei partiti nazionali di riferimento, in barba alle ragioni del territorio e dell’Autonomia.

E proprio questo è il punto: i partiti nazionali, votati in Trentino/Tirolo meridionale e nelle cui file militano e vengono eletti i politici del Trentino/Tirolo meridionale, sono per loro natura tesi a rappresentare identità, sensibilità, ragioni ed interessi nazionali, diversamente dal partito di raccolta del Südtirol che, per sua natura, è invece teso a rappresentare identità, sensibilità, ragioni ed interessi territoriali, dunque propri dell’Autonomia. Fintanto che in Trentino/Tirolo meridionale non si creerà un forte partito territoriale (sul modello dell’ASAR e della SVP) di rappresentanza degli interessi dell’Autonomia, quest’ultima continuerà a procedere nel suo lento ma inesorabile declino, fino all’estinzione.

In assenza di tale partito territoriale, ed in attesa della sua costituzione ed affermazione, per il momento, in occasione delle elezioni comunali di maggio 2025 invitiamo gli elettori e le elettrici del Trentino/Tirolo meridionale a sostenere candidati e liste al di fuori dei blocchi nazionali, di destra o di sinistra, privilegiando opzioni di tipo territoriale. Inoltre, per quanto concerne soprattutto la città di Trento, stante la conclamata condizione di emergenza in cui la stessa versa, raccomandiamo anche particolare attenzione verso quelle liste e quei candidati che si renderanno più convincenti in tema di sicurezza ed ordine pubblico.

Per Risveglio Tirolese Il Presidente avv. Franco Beber  e Il Portavoce dott. Paolo Monti

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