von mas 01.05.2025 06:45 Uhr

Briciole di Memoria: Josef Eisendle, morto… in miniera?

La storia di Josef Eisendle di Ratschings, morto in prigionia italiana a Baccinello, dove c’era una miniera di lignite

Josef Eisendle (da Tiroler Ehrenbuch) e la miniera di Baccinello (Foto Wikipedia) - Elaborazione UT24

Il Foglio Annunzi Legali inizia le sue pubblicazioni il 10 maggio 1919 quale supplemento al Bollettino Ufficiale del Governatorato di Trento, che dal settembre dello stesso anno diventa il Commissariato Generale per la Venezia Tridentina.

Oltre a editti e pubblicazioni ufficiali, sul FAL appaiono anche le informative sull’avviamento e sulla conclusione delle procedure di dichiarazione di morte: si tratta per la quasi totalità dei casi, di soldati dispersi sui vari scenari della guerra: dalla Galizia ai Balcani, dalla Romania al nostro fronte, quello tirolese. Le notizie pubblicate sono spesso scarne, talvolta invece – incrociandole con quelle contenute nei registri parrocchiali, in quelli dei curati da campo, nelle liste delle perdite oppure nell’Ehrenbuch – permettono di ricostruire quasi completamente “piccole storie” di morte e disperazione, minuscoli tasselli personali e familiari della grande tragedia collettiva che si abbattè sulla nostra Terra e su tutta l’Europa.

Ne raccontiamo qualcuna, con l’intento di contribuire, nel nostro piccolo, ad accendere qualche “lume di candela” sul nostro passato e sulla nostra storia. Oggi narriamo quella di Josef Eisendle, Kohlerbauer di Ratschings

Il 5 febbraio 1912 a Ratschings è veramente un giorno di festa, anche se è lunedì. Nella chiesa parrocchiale si celebrano ben cinque degli otto matrimoni dell’anno. E, per un caso incredibile, tre degli sposi hanno lo stesso nome: si chiamano tutti e tre Josef Eisendle.

Il „nostro“ Josef Eisendle è nato il 7 gennaio 1878 da Johann e Anna Kofler. La sposa è Franziska Larch, nata pure lei a Ratschings il 9 giugno 1886. Sono entrambi contadini, anzi, Kohlerbauern, „del maso Kohler“, al civico 15 del paese. Dal matrimonio nascono due figli: Maria, il 9 dicembre dello stesso anno, e poi Josef, nell’agosto del 1917, che però muore pochi mesi dopo.  Chissà se il padre ha fatto in tempo a vederlo, a prenderlo in braccio…

Già, perchè nell’estate 1914 è scoppiata la guerra, e tutti gli uomini abili sono partiti per il fronte orientale. Poco dopo, devono partire anche i meno abili. Quando poi a maggio 1915, con la dichiarazione di guerra italiana, per l’Impero si apre anche il fronte meridionale, allora partono proprio tutti…

Josef è inquadrato nel 64. Landsturm-Infanteriebaon.  Dove lo porti la guerra di preciso non lo sappiamo. Di certo – considerando la data di nascita del secondo figlio –  torna a Ratschings in licenza tra la fine del 1916 e l’inizio del 1917, magari proprio per Natale. Poi è destinato al fronte italiano, dove cade prigioniero.

A casa le sue notizie probabilmente giungono in modo  discontinuo e frammentario, mentre Franziska e la piccola Maria attendono che un giorno, invece di una lettera, arrivi lui sano e salvo…  Ma Josef non torna più: è morto in un campo di prigionia in Toscana.  Negli elenchi italiani risulta deceduto il 14 settembre 1918 all’ospedale militare di Scansano, un paese in provincia di Grosseto; secondo il Tiroler Ehrenbuch, è morto il 21 settembre 1918 a „Baccanello“, che in realtà si chiama Baccinello: è una frazione di Scansano, un villaggio  nato dove nel 1918 è stata aperta una miniera di lignite e dove sono accorsi lavoratori e intere famiglie da tutto il circondario. Facile immaginare che anche qui, come in Sardegna, nella miniera vengano impiegati anche dei prigionieri di guerra…

E lì nei pressi, precisamente in località Polveraia, altra frazione di Scansano, Josef Eisendle viene sepolto.  Probabilmente è proprio al  parroco di Ratschings che giunge questa informazione dal suo „collega“ del paese toscano: così infatti recita l’annotazione nel registro dei morti.

Dal Foglio Annunzi Legali

Nell’edizione del Foglio Annunzi Legali pubblicata il 19 marzo 1921 appare l’annuncio in due lingue dell’avviamento della procedura allo scopo della “dichiarazione di morte di Giuseppe / Josef Eisendle, nato a Ratschings il 6 gennaio 1878, agricoltore colà, il quale si presentò al battaglione di fanteria della leva in massa 164 e ai 13 settembre 1918 sarebbe morto nella prigionia italiana.

 (…)   vieve avviata dietro istanzadi Franziska Eisendle, Kohlerbäuerin in Ratschings,   la procedura allo scopo della dichiarazione di morte del disperso.

Altre notizie sulla famiglia

Franziska resta a vivere nel maso Kohler e il 9 gennaio 1922  sposa Alois Plattner, anche lui di Ratschings.  Da questo matrimonio nascono almeno due figli (NdR: le registrazioni parrocchiali si interrompono tutte nel dicembre 1923, quando l’Italia toglie l’anagrafe alla Chiesa anche nelle „nuove province“ e la pone in carico ai comuni, come aveva già fatto Napoleone Bonaparte nei territori occupati più di un secolo prima): Paula, nata il 20 gennaio 1923, e Anna, che vede la luce nel dicembre dello stesso anno.  Le due ragazze si sposano entrambe a Innsbruck, una nel 1957 e l’altra nel 1959.

Invece Maria, la figlia di Franziska e Josef, muore nel 1929.

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