von mas 29.04.2025 11:45 Uhr

“La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello”

Sarà proiettato al Trento Film Festival 2025 il film “La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello”, realizzata dal regista milanese Luca Comerio al seguito delle truppe alpine nella primavera del 1916.  Invitiamo i lettori che hanno interesse, possibilità e tempo ad andare a vederlo … Perchè  c’è modo e modo di raccontare e di ricordare, e il comunicato, a questo riguardo, qualche dubbio lo suscita…

Traino dei cannoni da montagna lungo il percorso innevato [Cinecittà S.p.A. - Archivio Storico Luce/Università degli Studi di Udine

Sarà proiettato al Trento Film Festival 2025 il film “La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello”, realizzata dal regista milanese Luca Comerio al seguito delle truppe alpine nella primavera del 1916. La prima edizione italiana della pellicola è stata ricostruita e restaurata a cura di Serena Bellotti, Gianandrea Sasso e Simone Venturini dell’Università degli Studi di Udine, nonché da Daniela Pera dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento – si legge nel comunicato stampa della PAT –

L’appuntamento è in programma domani mercoledì 30 aprile alle 21.00 al Supercinema Vittoria di Trento, ingresso a pagamento con biglietto cinema; si tratta di una proiezione speciale in occasione della Giornata internazionale del Jazz: è infatti previsto un accompagnamento musicale a cura dei musicisti jazz Michael Lösch (tastiere) e Helga Plankensteiner (sax e clarinetto).

Nella pellicola si possono vedere scene della vita degli alpini accompagnati dai fedeli muli tra le nevi dei ghiacciai adamellini  – continua il comunicato il trasporto di un cannone di grosso calibro, la preparazione alle azioni belliche. Nell’immane tragedia della „guerra bianca“, che ancora oggi restituisce dalle nevi e dai ghiacciai i resti delle sue vittime, fotografie, immagini e dipinti entrarono prepotentemente negli scenari bellici, assumendo da entrambe le parti un forte valore documentario e propagandistico.

Il restauro conservativo presentato è parte di una campagna di progetti di recupero di film documentari della Grande Guerra („La battaglia dall’Astico al Piave“, „Guerra nostra“, „Gloria“) condotti da più istituzioni italiane, in particolare, Università di Udine, Archivio Storico Luce – Cinecittà, La Cineteca del Friuli, e sostenuti dal Ministero della Cultura.

L’opera è stata oggetto di un complesso lavoro di ricostruzione filologica e restauro dei materiali collazionati presso più archivi europei da parte di un gruppo di ricerca del Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano, in partenariato con La Cineteca del Friuli e Archivio Storico Luce – Cinecittà, grazie alle fonti messe a disposizione da Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Società Storica per la Guerra Bianca di Buccinasco, Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù, Famiglia del Generale Antonio Mautone, con il contributo di studiosi del cinema della Grande Guerra. L’edizione digitale restaurata si propone così al pubblico in una estensione, coerenza narrativa e qualità complessiva mai raggiunta in precedenza. 

Ciò è avvenuto nonostante la quasi totale mancanza di materiale di prima generazione (del 1916), i precari indizi sul montaggio d’origine e la necessità di doversi all’inverso confrontare con una tradizione di testimoni incerti, contaminati e con materiali spesso rimontati, in condizioni frammentarie, di mediocre qualità. Lo studio della tradizione diretta e indiretta del film, inoltre, ha riscoperto un complesso di riedizioni e riusi di questa edizione dal valore storico, culturale e memoriale come la versione 16 mm, rimontata e sonorizzata da Luciano Viazzi e Paolo Granata, presentata a Trento in occasione della “Mostra retrospettiva del film di montagna e dell’esplorazione dedicata al cinema italiano (1900-1930)” all’interno della programmazione del “Festival internazionale film della montagna e dell’esplorazione” del 1960.

Info e biglietti: https://trentofestival.it/edizione-2025/programma/film/la-guerra-ditalia-a-3000-metri-sulladamello/

Riflessioni...

Siamo certi che il film abbia un notevole valore documentaristico. Dopo tutto, il fronte era lo stesso, per „gli alpini accompagnati dai fedeli muli“ da un lato e per i nostri nonni e le nostre nonne, Kaiserjäger, Standschützen, lavoratori militarizzati o portatrici che fossero, dall’altro.  Ma proporne la proiezione a Trento presentandola come se qui fossimo a Torino o a Roma, senza la minima contestualizzazione, senza accennare nemmeno di striscio al fatto che il Tirolo allora faceva parte dell’Impero, che in mezzo a quella stessa neve, ma indossando un’altra divisa, c’erano appunto anche i nostri nonni…  non ci sembra il massimo.

Nel comunicato troviamo poi una volta la parola „tragedia“, un’altra la parola „vittima“, ma non siamo riusciti a trovare la parola „pace“.  Poteva essere una parola importante da scrivere, questa, tanto per dare al comunicato – ed alla pellicola –  almeno la parvenza di  „superamento del conflitto“ e di „universale fratellanza“.   Anche senza entrare nel dettaglio di chi fosse l’aggressore e chi invece stesse difendendo la propria Heimat, che magari sarebbere davvero „chiedere troppo“…  o no?

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