von fpm 29.04.2025 16:00 Uhr

Andiamo a teatro

Monte Sole – La memoria pubblica di una strage nazista

Foto dal sito uff. elab grafica fpm

Dopo il ritrovamento nel 1994 di centinaia di fascicoli processuali sui crimini nazisti nel cosiddetto “armadio della vergogna”, la strage di Monte Sole è stata oggetto di un rinnovato interesse da parte della storiografia. Il volume, basato in larga parte sulle fonti conservate negli archivi del Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto – Centro di documentazione per lo studio delle stragi nazifasciste e delle rappresaglie di guerra, ne esamina per la prima volta la memoria dal dopoguerra a oggi, ponendo particolare attenzione ai protagonisti della sua costruzione e diffusione: i familiari delle vittime e le loro associazioni, il Comune di Marzabotto e le amministrazioni pubbliche, le istituzioni nazionali, le reti europee e internazionali delle città martiri della violenza nazista e della violenza di guerra. La memoria pubblica della strage viene così ricostruita intrecciando dimensione locale, nazionale e transnazionale. Completa il quadro una disamina dell’impatto memoriale dei due processi contro i criminali nazisti responsabili dell’eccidio, quello contro Walter Reder negli anni Cinquanta e quello celebrato a La Spezia negli anni Duemila.

La strage di Monte Sole, perpetrata nell’autunno del 1944, ha rappresentato la peggiore strage compiuta dai nazisti in Italia con 770 vittime fra uomini, donne e bambini. A lungo conosciuta come strage di Marzabotto, ha ricevuto nuova attenzione storiografica dopo la scoperta nel 1994 di fascicoli sui crimini nazisti nel cosiddetto “armadio della vergogna”. L’autrice, ha analizzato per la prima volta il ricchissimo materiale archivistico raccolto dal Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto. Sulla base di questa documentazione ha ricostruito per la prima volta la memoria pubblica dell’evento dal dopoguerra ad oggi, concentrandosi su chi l’ha plasmata: le famiglie delle vittime e le loro associazioni, il Comune di Marzabotto e le amministrazioni pubbliche, locali e nazionali, nonché le reti internazionali di città colpite dalla violenza nazista.

L’analisi intreccia prospettive locali, nazionali e transnazionali, includendo l’impatto dei processi contro i responsabili nazisti: Walter Reder all’inizio degli anni Cinquanta e il processo di La Spezia negli anni 2000. Il testo offre così una panoramica completa e multidimensionale della memoria pubblica di questa tragica pagina di storia italiana ed europea

Eloisa Betti è ricercatrice in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Padova e responsabile scientifica dell’Archivio del Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto. Domani, al Teatro Cristallo, Via Dalmazia 30, Bozen, alle 20:30.

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