Lo schiaffo “tolomeico” (69)

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…
Inseguendo le tratte fonosimboliche che l’equilibrista delle modifiche aveva ormai intrapreso con accanimento più che maniacale, prese Kaltenhauser e lo mutò in Cafredda… Dire semplicistico e banale è un eufemismo se non una tautologia ma ormai il gelatinoso personaggio ci ha abituati a questo e al peggio… Ha sezionato il cognome originale in Kalt (freddo) e Haus (casa) et voilà sfornato un Cafredda, anche questo, come tanti altri nati dalla allucinazione tolomeica, cognome assente dalla mappa italica. E non sapendo che pesci pigliare, prese Kaltenmarkt e lo mutò in Borgofreddo… Stessa sorte insomma. Poi fu la volta di Kamelger che forse per assonanza con il nome personale Gamel, lo trasformò in Gamelli… E pure Kamenschek si beccò Gamelli… Kamerer e Kammerlander si presero rispettivamente Camerari e Camerani… Del resto, avrà arzigogolato l’ometto, Kammer sarebbe tradotto in camera, dunque…
A Kaneider (pronunciato Kanaider), andò Canéi o Cannei. Di Canéi ce ne sono circa una cinquantina in Italia ma nessuna in Südtirol, così, tanto per sottolineare che lo sforzo del tipetto non diede, almeno qui, nessun riscontro. Con Kaneppele sfruttò il secolare significato di “canopi”, i minatori di origine per lo più bavarese che si trasferirono nel nostro territorio sin dal 1200 e lo mutò quindi in Minatori, anche questo però inesistente nel bel paese.
Con Kanestrin non si sforzò più di tanto ed ecco Canestrini. Kanetscheider patì una giravolta semantica divenendo Canazei o Cianacei, come il nome della nota località dolomitica della val di Fassa che in ladino si chiama appunto Cianacei… Kantòn fu relegato a Cantoni… preso e tradotto insomma. (continua)






