Un libro al mese: Eros & Cucina – 4°

Menù del primo incontro
Verrò, ma deve essere una cena seria. Odio le persone che prendono i pasti alla leggera. (Oscar Wilde)
Un primo incontro… se dopo una conoscenza più o meno approfondita con qualche appuntamento effimero si passa ad un vero e proprio primo incontro importante, con la classica cena a lume di candela ideata e preparata con cura, meglio che il menu non sia troppo complicato perché talvolta, se non sempre, si è assaliti da trepidazione, agitazione, eccitazione, ansia da prestazione e stress… quindi la scelta va dirottata verso alimenti e preparazione di ricette facili, poco elaborate ma con ingredienti rigorosamente afrodisiaci e, rispettando l’aforisma che anche l’occhio vuole la sua parte, una mise en place di buon gusto…
Antipasto – Spiedino di pomodoro e feta
COSA SERVE: Pomodoro, olive nere condite, 100 gr di feta greca, peperone, cipolla di tropea, carota, origano, sale e pepe, olio evo
COME FARE: Si lava il pomodoro (…)
COSA BERE: Io non credo che i vegetariani siano contrari al nettare degli dèi, a quel vino che non dovrebbe mai mancare in qualsiasi tipo di cena, esclusi ovviamente gli sfortunati astemi… Quindi, per questo menù vegetariano propongo un vino a tutto pasto con la possibilità di scegliere tra vino frizzante e vino fermo: se si decide per il frizzante, bollicina insomma, penso al Ferrari „Perlé Bianco“ Riserva Trento DOC, magia e arte occulta di un prodotto dalle migliori partite di Chardonnay di montagna, la quintessenza dello stile Perlé che seduce per la sua complessità e la raffinata morbidezza (…) Se si decidesse invece per un vino fermo, penserei allora ad un Müller Thurgau Doc, un vino che nasce dall’omonimo vitigno, ottenuto nel 1881 dal ricercatore svizzero Hermann Müller di Thurgau, incrociando le varietà Riesling renano con Chasselas. In Trentino questa varietà ha trovato l’habitat ideale in alta collina, soprattutto su terreni porfirici, dove riesce a esaltare il particolare aroma che lo contraddistingue. Non suggerisco nessuna etichetta in particolare… scegliete voi.
Primo Piatto – Brodo Bruciato con gusci di Malga
… Ho ricordato con un nodo alla gola il “brò brusà”, una ricetta che di tanto in tanto mia madre covava tra i fornelli ed ho voluto riproporla per la serata. tuzzicante, con un’infinità di spezie e sapori, quasi eccitante. Da vecchio cover l’ho subito arpionata et voilà ecco il brodo bruciato con i gusci di malga…
COSA SERVE: 350 g di farina bianca, 50ml bicchiere d’olio EVO, una noce di burro con yogurt (quello della Mila), sesamo tostato, zafferano, prezzemolo, polvere di speck, ricotta affumicata di malga, germogli di cipollotto, aglio, maggiorana, timo, rosmarino, formaggio grana, miele di corbezzolo, sale alle erbe, pepe, poco brodo di manzo.
COME FARE: Per preparare i „gusci“ (…) Per il brodo “bruciato” ho fatto tostare la rimanente farina nell’olio evo e nel burro, mescolando in continuazione affinché non scurisca troppo; ho aggiunto poco brodo di manzo quanto ne serve per ottenere un consommé piuttosto denso. Ho salato e pepato e lasciato cuocere per almeno 15’ a fuoco lento, mescolando ogni tanto. Ho dunque fatto cuocere i “gusci” in acqua bollente salata per qualche minuto e li ho poi adagiati nel piatto con il brodo bruciato, ho aggiunto il sesamo tostato, la polvere di speck, i germogli di cipollotto. Nicoletta, sfavillante, ha aggiunto il trentingrana grattugiato simulandosi artefice della leccornia. Non ho avuto il coraggio di reclamare e ho facilitato le sovreccitazioni di goduria gastronomica…
COSA BERE: Con i gusci nel brodo “bruciato” il Marzemino de Tarczal fa scintille nel palato. Illuminazioni nella mente, faville al tavolo. Rosso rubino profondo, denso, con aromi che si aprono possenti ed avvolgenti. (…) Nicoletta, anticipandomi, lo ha versato decantandolo con enfasi. Faccia tosta ma di un grazioso disarmante.
Secondo piatto – Omble chevalier (il salmerino)
Quando ho capito che omble chevalier è il salmerino, ho ripigliato una ricetta autoctona assaggiata in una favolosa dimora welschtirolese, posata nel lago di Toblino, ricchissimo di quel pesciolino selvaggio ma delicato e dal sapore unico.
COSA SERVE: Filetti di salmerino, pane in cassetta, olive taggiasche, pomidoro secchi, capperi di Pantelleria, germogli di spinaci, 1 limone del Garda, olio evo del Garda, sale, pepe, insalatina, fiori eduli.
COME FARE: … Io lo volevo cucinare proprio come l’ho visto fare dallo chef di Castel Toblino ma Nicoletta ha voluto impadronirsi di quello che ha chiamato la saga notturna degli specchi alpini e ha fatto quasi tutto da sola (…) Chi volesse emulare la nobile ricetta e non trovasse il salmerino, rimedi con la trota, salmonata o no. Non è la stessa cosa ma va bene lo stesso.
COSA BERE: Quasi finito l’Altemasi, sull’abbinamento non ho avuto grandi anfiboli per quanto, in un primo momento, per via del predominio di saporosità del ripieno, l’idea è stata quella di gozzovigliare con vini rosati, preferibilmente provenzali. Poi, la sagacia nicolettiana che ormai travolge anche il mio palato e incanta le mie avances enologiche, ha suggerito un bianco dei Vigneti delle Dolomiti, L’Altro Manzoni, per la precisione, il vino della vigna Maso Franch alle porte della Valle di Cembra, che La-Vis dedica ad un genetista della vite, Luigi Manzoni. La sua gradevole acidità punzecchia al primo sorso dopo il primo morso. Che gioia!
Dessert – Crème Caramel
Ovviamente non è obbligatorio offrirlo, ma questo dolce pavoneggia tra le ricette golose. Inutile negarlo. E in una cena romantica è quantomeno proponibile. Attenzione, non è di facilissima esecuzione ma si può fare se tra gli ingredienti si prevede la pazienza e la calma (…)
COSA BERE: Quando un vino è leggenda… Vino santo Toblino, un profumato bouquet straordinariamente complesso ed elegante, con ricordi di pesca ed albicocca sovra-matura, confetture e miele … autentica allucinazione paradisiaca. Woooow.
Flavio Pedrotti Móser, tirolese DOC, ha collaborato alla realizzazione di numerosi programmi radiotelevisivi di Rai Uno, Rai Due e Rai Tre, occupandosi di arte, cinema, teatro, letteratura, ambiente ed enogastronomia. Ha ideato e curato la regia di 25 documentari dedicati all’arte e artigianato associando ad ogni filmato una ricetta del territorio visitato. Per la Sede Rai di Trento ha realizzato programmi radiotelevisivi di carattere culturale dedicati al territorio e curato la regia di manifestazioni enogastronomiche. Per la Sede Rai di Trento ha inoltre curato la regia e ideato il programma “Cuochi d’artificio” con la collaborazione di Palazzo Roccabruna della Camera di Commercio di Trento, per illustrare le ricette raccontate degli chef della cucina tipica trentina. Da oltre due anni collabora con UnserTirol24, curando in particolare una serie di seguitissime rubriche „tirolesi DOC“ come lui.
Nel suo libro „Eros & Cucina“ propone la sua personale scelta di ricette afrodisiache, fra ingredienti dalle proprietà – diciamo – note, e altri assolutamente sorprendenti; ad ogni piatto abbina il vino più adeguato a gustarlo al meglio, tenendo conto anche dell’atmosfera che una determinata serata può suscitare. E conclude non con il generico „buon appetito“, ma con un più conveniente „buona serata…“ e i puntini sono d’obbligo!
In attesa di alcune serate di presentazione, fra assaggi di cucina e calici scelti con cura, il libro può essere richiesto direttamente all’autore all’indirizzo mail: filmundrang@gmail.com






