von mas 13.02.2025 18:30 Uhr

Progetto europeo DIGICHer

La sfida della digitalizzazione del patrimonio culturale ladino si apre all’Europa  – Alla Majon di Fascegn primo incontro con la comunità ladina per il progetto europeo DIGICHer

I partecipanti al progetto europeo DIGICHer (Istituto culturale ladino - da Ufficio Stampa PAT)

Digitalizzazione, cultura minoritaria, partecipazione. Queste le parole chiave dell’incontro tenutosi il 6 febbraio all’Istitut Cultural Ladin di Sèn Jan, nel quadro del progetto europeo Horizon DIGICHer.

Circa venti rappresentanti della comunità fassana si sono incontrati per dare il via a un percorso di co-progettazione. L’incontro alla Majon di Fascegn ha riguardato la partecipazione attiva della comunità nel processo di digitalizzazione della propria ricchezza culturale. Più di venti persone, rappresentanti di tutta la comunità, sono state invitate all’Istitut Cultural Ladin per partecipare al laboratorio di co-progettazione organizzato dai ricercatori dell’Università di Trento e dell’Istituto italiano di studi germanici, partner del progetto.

Nell’aula magna dell’Istitut si sono così confrontati rappresentanti di quella che, nel quadro del progetto DIGICHer, viene chiamata la “quadrupla elica”, ovvero dei quattro settori che compongono la società: il mondo della scuola e della ricerca, il mondo delle istituzioni e della politica, il mondo economico e delle aziende e infine quello della società civile, delle associazioni culturali e dei singoli cittadini interessati alla cultura, al suo rinnovamento e alla sua salvaguardia.

La discussione si è mossa dapprima su un piano più generale, andando a trattare le idee dei presenti riguardo ai processi di digitalizzazione e all’utilizzo dei materiali archiviati virtualmente, per poi divenire più specifica, trattando di sei lavori di digitalizzazione culturale già avviati dall’Istitut Cultural Ladin: la Mediateca Ladina, il grande portale virtuale di libri, audio e video in lingua ladina; la nuova ricerca sull’apiario storico di Ronch, il Bait da la èves; il progetto Tone per l’uso digitale del ladino attraverso l’intelligenza artificiale; Uteres, performance/video dell’artista Claus Soraperra; il film antropologico Talis mater; e il grande archivio fotografico Franz Dantone Pascalin.

Questo incontro ha rappresentato solo il primo passo: i risultati del workshop, elaborati dai ricercatori del progetto DIGICHer, verranno utilizzati nel proseguimento di un percorso ancora lungo. Infatti, nei prossimi mesi l’Istitut Cultural Ladin convocherà altri incontri, anche aperti al pubblico, a chiunque voglia prendere parte o conoscere meglio DIGICHer e i processi di digitalizzazione delle culture minoritarie.

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