von mas 08.02.2025 11:00 Uhr

„Sepp Forer non era un assassino!“

Roland Lang, Obmann del Südtiroler Heimatbund, in merito ad un articolo pubblicato da un quotidiano sudtirolese, dove si riesuma il mai provato coinvolgimento dei Puschtra Buibm nell’omidicio Tiralongo

Immagini SHB - Elaborazione M.Sartori / UT24

Sulla „Südtiroler Tageszeitung“ di giovedì 6 febbraio 2025, il resoconto sulla morte del Freiheitskämpfer Sepp Forer cita anche l’ipotesi, da tempo smentita, che i Puschtra Buibm siano colpevoli dell’omicidio di Vittorio Tiralongo – scrive Roland Lang nella sua nota „I Puschtra Buibm furono incolpati dell’omicidio dell’ufficiale dei Carabinieri Vittorio Tiralongo a Mühlen. Sono stati condannati in contumacia all’ergastolo“, scrive sul quotidiano il giornalista,  presumibilmente senza alcuna conoscenza dei retroscena, etichettando così i quattro combattenti per la libertà come presunti assassini.

 

Ricordiamo la vicenda: il 3 settembre 1964, il carabiniere Vittorio Tiralongo fu ucciso con un colpo di pistola, mentre era all’ingresso della caserma di Mühlwald. Tiralongo era fidanzato con una ragazza originaria di San Lorenzo in Banale, Franca Cornella; i due avevano una figlia, Dina, che all’epoca della morte del padre aveva un anno.

Erano gli anni della lotta per la libertà del Sudtirolo. La stampa italiana attribì immediatamente la colpa dello scellerato omicidio ai quattro “Puschtra Buam” – Siegfried Steger, Josef Forer, Erich Oberleiter e Heinrich Oberlechner, che però hanno sempre negato di aver commesso l’omicidio.

Secondo la storiografia contemporanea, il generale dei Carabinieri dell’epoca, Giovanni De Lorenzo, avrebbe usato l’omicidio di Tiralongo come pretesto per far eliminiare da dei sicari gli attivisti sudtirolesi.  Infatti, solo tre giorni dopo, il killer prezzolato Christian Kerbler uccise nel sonno  Luis Amplatz: era la notte tra il 6 e il 7 settembre 1964.

Il 7 settembre 2009, il  quotidiano “Dolomiten” riportava: „L’omicidio del carabiniere Vittorio Tiralongo nel 1964 non è mai stato completamente chiarito – ora c’è una nuova pista. L‘ex carabiniere Bruno Budroni ipotizza che a scatenare il fatto di sangue sia stata una lite tra carabinieri e che i “Puschtra Buam” non abbiano nulla a che fare con l’omicidio“.

Poco prima di morire, Tiralongo aveva detto a Budroni, di avere “problemi” in caserma. Ricorda Budroni: „Non posso entrare troppo nei dettagli su cosa Tiralongo intendesse con questi problemi. È successo pochi minuti dopo: era appena arrivato in caserma quando gli hanno sparato„.  Budroni ha continuato: „Ho già raccontato la mia versione allora. Se non è stata ritenuta importanza, è perché dietro c’era qualcosa di politico„.  Budroni ha anche raccontato ciò che sapeva sul caso Tiralongo nel filmato della Radio Bavarese “Unter unserem Himmel”.

In seguito a queste dichiarazioni, il procuratore capo italiano Rispoli annunciò di voler indagare nuovamente sul caso Tiralongo. Non se ne seppe più nulla fino a quando, il 13 dicembre 2011, il quotidiano italiano “Alto Adige” riferì che l’indagine era stata chiusa e il caso archiviato.

 

 

Le dichiarazioni di Budroni non portarono ad alcun cambiamento nella posizione ufficiale, cosa che non sorprese di certo i sudtirolesi. Il 28 ottobre 2023, l’ex carabiniere Bruno Budroni morì in Sudtirolo all’età di 85 anni dopo una lunga malattia.  Era un uomo corretto che ha fatto luce su una vicenda oscura con la sua dichiarazione pubblicata sul quotidiano “Dolomiten” e su altri media.

Gli siamo comunque grati per aver dimostrato coraggio e aver seguito la sua coscienza. Ha dimostrato grande coraggio e probabilmente ha anche accettato che le sue affermazioni avessero delle ripercussioni sull’andamento della sua carriera – conclude Roland Lang nel suo comunicato.

 

  • Bruno Budroni - Foto da SHB
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