Briciole di Memoria: Giuseppe Parisi, morto nel paese delle farfalle

Il Foglio Annunzi Legali inizia le sue pubblicazioni il 10 maggio 1919 quale supplemento al Bollettino Ufficiale del Governatorato di Trento, che dal settembre dello stesso anno diventa il Commissariato Generale per la Venezia Tridentina.

Oltre a editti e pubblicazioni ufficiali, sul FAL appaiono anche le informative sull’avviamento e sulla conclusione delle procedure di dichiarazione di morte: si tratta per la quasi totalità dei casi, di soldati dispersi sui vari scenari della guerra: dalla Galizia ai Balcani, dalla Romania al nostro fronte, quello tirolese. Le notizie pubblicate sono spesso scarne, talvolta invece – incrociandole con quelle contenute nei registri parrocchiali, in quelli dei curati da campo, nelle liste delle perdite oppure nell’Ehrenbuch – permettono di ricostruire quasi completamente “piccole storie” di morte e disperazione, minuscoli tasselli personali e familiari della grande tragedia collettiva che si abbattè sulla nostra Terra e su tutta l’Europa.

Ne raccontiamo qualcuna, con l’intento di contribuire, nel nostro piccolo, ad accendere qualche “lume di candela” sul nostro passato e sulla nostra storia. Oggi narriamo la storia di Giuseppe Parisi, originario di Tavodo ma che dimorava a Trento in San Martino

Giuseppe Antonio Parisi nasce a Tavodo nel 1873, figlio di Paride e di Gioseffa Didanieli (nome poco comune nelle Giudicarie).  Di mestiere risulta essere contadino, almeno, così pare quando, nel 1907 sposa Emma Profaizer, originaria di Tret ma nata a Riverdale in Pennsylvania, terra dove i nostri antenati andarono a centinaia, a fine Ottocento, per lavorare nelle miniere di carbone.

Presto la famiglia si trasferisce a Trento: per un po‘ abitano in città in via di Pietrastretta 13,  dove nel 1912 nasce il loro primo figlio, Mario Felice che viene battezzato nella chiesa di San Pietro; si trasferiscono poi a Cognola, dove nasce il secondo figlio, Dario Giuseppe,    E poi.. e poi scoppia la guerra e anche la loro vita, come quella di tante altre famiglie nella nostra terra, viene sconvolta.

Giuseppe Antonio indossa la divisa da gendarme ausiliario. La notte fra l’11 e il 12 luglio 1918 è a Interneppo, in friulano Tarnep, un paese piccolo quanto Tavodo, posto sulle rive del lago di Cavazzo,fra le colline friulane affacciate sul Tagliamento, dove in primavera dai bozzoli escono centinaia di farfalle…  Mancano ormai pochi mesi alla fine di quel conflitto che sembra eterno, ma questo Giuseppe Antonio non lo sa. E non sa nemmeno che quella è l’ultima notte della sua vita: ucciso dai briganti, si dice. Testimoni non ce ne sono, quella notte non ci sono nemmeno le farfalle…

Nell’edizione del Foglio Annunzi Legali pubblicata il 7 luglio 1920, appare l’annuncio  dell’avviamento della procedura allo scopo della “dichiarazione di morte di  Parisi Giuseppe Antonio di Paride e di Danieli Giuseppa, nato a Villa Banale e da ultimo dimorante in Trento … Chiamato sotto le armi durante la passata guerra, ultimamente prestava servizio come gendarme ausiliario in campo nel Veneto e dovrebbe essere stato ucciso nella notte del 12 luglio 1918 a Interneppo, distretto di Gemona …

(…) vieve avviata dietro istanza della moglie, Emma Parisi nata Profaiser in Trento, vicolo San Martino 2,  la procedura allo scopo della dichiarazione di morte della suddetta persona mancante.”

… perchè forse qualcuno dei nostri lettori riesce a ritrovarsi in questa storia. Ne abbiamo trovato soltanto una: Mario Felice, figlio di Giuseppe Antonio e di Emma, di professione falegname, rientra a Trento alla fine della seconda guerra mondiale, dove essere stato impiegato come scritturale nel 640. ospedale da campo della divisione Pusteria, sul fronte greco-albanese;  nel 1947 a Trento sposa Emma Buccella.