Lo sapevate che…

Nell’epoca romana Rovereto era costituita da un fortilizio con alcune zone abitate alla base e divenne centro di valle relativamente tardi, dipendendo ecclesiasticamente e amministrativamente da Lizzana. Per circa un secolo fece parte della Repubblica di Venezia, dal 23 giugno 1418 fino alla guerra ordita dalla Lega di Cambrai nel 1509, quando, a seguito della sconfitta veneziana ad Agnadello, si unì al regio esercito imperiale, rimanendo direttamente legata all’imperatore Massimiliano I del Sacro Romano Impero, che il 3 novembre 1510 elevò il borgo a ruolo di città . La città fece parte, come tutto il Tirolo storico, del Sacro Romano Impero Germanico, della Contea del Tirolo e poi entro la compagine dell’Impero austro-ungarico (dal 1509 al 1918); il periodo forse più fiorente della storia della città di Rovereto è stato il secolo XVIII. In tale periodo si affermò al massimo l’industria della seta, introdotta (forse) dai veneziani a fine Quattrocento ma sviluppata industrialmente e commercialmente nel corso del XVII secolo da numerosi imprenditori di Norimberga.
Per la cultura e il benessere raggiunti (quasi la totalità della popolazione di Rovereto era impegnata nel settore secondario e terziario), alla fine del ‚700 la città era ritenuta l’Atene del Tirolo. Numerose chiese e palazzi di grande pregio furono eretti in questo periodo e in particolare furono realizzati Via Dante, il Corso Rosmini (che dall’Imperial Regia Stazione realizzata nel 1857 conduceva al centro della città ) e il Corso Nuovo, viale d’accesso alla città per chi proviene da Trento (oggi Corso Bettini). Rovereto nel periodo della appartenenza imperiale godette di condizioni di particolare autonomia ed ebbe quindi un regime amministrativo diverso da quello vigente per gli altri territori trentini (sia tirolesi, sia vescovili). La lunga dominazione asburgica ha lasciato alla città numerosi opere ed edifici (la Manifattura Tabacchi, il Palazzo dell’istruzione, ex Imperial Regio Ginnasio, il Palazzo di Giustizia, l’edificio delle Poste, numerose scuole, palazzi vari, uffici, case popolari, parti del castello, ponti).
Rovereto (in tedesco Rofreit) divenne una città molto prosperosa. Avanti il primo conflitto mondiale gli Austriaci non avevano avuto il tempo di completare la linea dei Forti atta a difendere la Lagertal (Vallagarina), e per questo motivo, allo scoppio delle ostilità , l’esercito italiano riuscì a penetrare nella bassa Lagertal attestandosi sui monti intorno alla città , difesa strenuamente dai Welschtiroler Kaiserjäger dell’esercito austro-ungarico-trentino. Il governo asburgico fu costretto a evacuare immediatamente l’intera città , che fu quasi rasa al suolo dai violenti bombardamenti italiani.
Dopo la cosiddetta Battaglia di Vittorio Veneto, che sancì il disfacimento dell’esercito imperiale, Rovereto e poi Trento furono occupate da reparti inglesi e quindi dall’esercito italiano tra il 2-3 novembre 1918. Durante la Seconda guerra mondiale, dopo i fatti dell’8 settembre 1943, il Trentino, il Südtitol e la Provincia di Belluno furono governate dal Terzo Reich con la Operations zone Alpenvorland (Zona d’operazioni delle Prealpi) fino alla ritirata tedesca di fine aprile-inizio maggio del ’45. Nel periodo dell’occupazione tedesca il capoluogo di regione fu posto a Bozen.
L’etimologia della parola che dà il nome alla città di Rovereto (Roboretus) deriva dal latino Roborem e trae dalla stessa radice della parola Robur: forza, robustezza, robusto. In botanica, il nome „legno di rovere“ è correlato ad una specie di quercia indigena dell’Europa, di minore altezza alla quercia ordinaria, ma che fornisce un legno durissimo: Quercus petraea. Nella toponomastica romana „Roboretum“ significava selva di querce, albero che abbonda nella valle ed è effigie dello stemma comunale






