von mas 13.09.2024 11:00 Uhr

Le vetrate della chiesa di Eichleit / Roveda

Da Augsburg a  Eichleit / Roveda in Bersntol, la visita di un gruppo sulle tracce di Leo Eichleitner, benefattore che donò al paese mòcheno le preziose vetrate nel 1912.  E noi, tanto per cambiare, ci chiediamo: PERCHE?

Il gruppo da Augsburg in visita alla chiesa di Roveda con il sindaco di Frassilongo Luca Puecher [Foto BKI / Ufficio Stampa PAT]

Si è svolta nei giorni scorsi la visita di una trentina di persone provenienti da Augsburg), la città dove un discendente di un emigrato dal paese mòcheno di  Eichleit / Roveda aveva fatto fortuna. Leo Eichleitner (1854-1917) fu un maestro vetraio di successo che realizzò numerose opere sia in ambito religioso che civile. Si trattava di vetrate decorative, tipiche dello Jugendstil o Art Nouveau o Liberty, che traeva ispirazione soprattutto da motivi floreali e naturalistici.

Il nome del maestro vetraio rivela anche la sua origine: Eichleitner  significa infatti “che viene da Eichleit“.  Eichleitner volle sottolineare il suo legame con il paese di origine della famiglia tramite una donazione significativa, che andasse oltre all’ambito privato, producendo e donando alla chiesa curaziale di S. Romedio i vetri decorati con motivi geometrici e floreali di due lunette e del rosone, che tuttora fanno bella mostra di sé.

Leo Eichleitner non era soltanto un valente artigiano, ma era anche stato per un lungo periodo sindaco della cittadina di Göggingen, oggi inglobata nel comune di Augsburg. Il borgo, prevalentemente rurale, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo vide una profonda trasformazione, fino a diventare una cittadina industriale bisognosa anche di opere pubbliche, che Eichleitner intraprese con coraggio. Tra queste sono annoverate un nuovo ponte sul fiume Wertach, la costruzione della Franz-Schubert-Schule e di un nuovo ospedale sulla Römerstrasse.

Forse anche per questo, non gli mancò la fiducia da parte dei cittadini che lo riconfermarono a capo dell’amministrazione per un intero trentennio, dal 1887 al 1917.

Una gran bella storia, quindi, che va a sottolineare ancora di più la specificità e l’identità della valle, emblematica per la nostra Terra tirolese. Probabilmente  – ipotizziamo noi – al gruppo di Augsburg non è stato necessario nemmeno l’interprete: potrebbero essersela cavata fra bavarese e lingua mochena!

La visita è stata voluta e organizzata dalla sezione sveva dell’AWO, importante organizzazione impegnata nel sociale. Il gruppo è stato accolto per una visita guidata nella sede del Bersntoler Kulturinstitut a Palai / Palù e a Eichleit / Roveda dal Sindaco di Garait / Frassilongo Luca Puecher.

Ecco, il sindaco di Garait:  proprio a lui vorremmo domandare PERCHE‘?

Perchè, nel rappresentare la sua comunità e mettere in evidenza la sua particolarità, non ha pensato ad indossare il simbolo stesso di questa specificità, cioè il Medaglione previsto dalla normativa regionale?

Perchè, invece che sottolineare anche con un simbolo visivamente immediato, la storia, la tradizione, la lingua, quindi l’identità della sua comunità, ha pensato bene di indossare la fascia tricolare da ufficiale del governo centrale romano?

Perchè non ha invece pensato a rimarcare l’essenza stessa del suo paese, della sua gente, della sua Valle, che dovrebbe oltrettutto rappresentare uno dei pilastri dell’autonomia di tutta la nostra Terra?

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