Parliamone: cognomi “tedeschi” in provincia di Trento (35)

Una caratteristica delle aree alloglotte della provincia di Trento è l’intensità con cui i nomi di luogo e i cognomi (e/o soprannomi) come tali o come denominazioni di masi e di località ritornano soprattutto nelle zone cimbre e in quelle mòchene. Ma è tutto il territorio provinciale ad essere coinvolto dai numerosi cognomi di chiara origine tedesca. Si deve anche dire che la spietata italianizzazione dei cognomi durante lo sventurato periodo fascista che aveva colpito duramente la provincia di Bozen, il Südtirol, per mano, anzi per mente diabolica del toponomicida Ettore Tolomei, aveva interessato anche la provincia di Trento, il Welschtirol o Tirolo di lingua italiana. Si deve dire che i notai fecero grande opera di italianizzazione formale dei cognomi. Del resto, famiglie di ceppo italiano e non trentino si insediarono a Pergine sin dalla fine del Quattrocento e pur non essendo numerose trovarono una adeguata ospitalità anche perché ai perginesi interessava unicamente che i nuovi venuti non fossero a carico del Comune. Più tardi, in questo contesto, i notai cominciarono ad italianizzare per cercare una omologazione onomastica privilegiando cognomi italiani e così Bertoldi, ad esempio, subì la modifica essendo una derivazione dal germanico Bèrtha e da Wàldaz: a Lavarone esiste l’omologa frazione. Luogo di antica concentrazione del cognome.
Ma la rottura cominciò nella seconda metà dell’Ottocento quando cominciò ad intrufolarsi l’irredentismo. Dopo il 1918 alcune famiglie originarie dalle “vecchie province” vennero a stabilirsi a Pergine e si inserirono tranquillamente. Restano tuttavia i cognomi tedeschi che ricordano il sudore nell’opra colonizzatrice dei “roncadori” nella valle del Fersina, nel Pinetano e nella zona di Castagné e dintorni. Castagné è il tipico esempio di località della provincia di Trento che ha avuto un’alta concentrazione di ceppo tedesco. La caratteristica principale è quella dell’insediamento a maso, di epoca medievale, da parte di contadini tedeschi alla ricerca di terre da dissodare (i „roncadori“): maso Puller, maso Tòldi, maso Ȕngherle, maso Frizzi (da Fritz) maso Pianezza, maso Popèr, Grétter, maso Faiti (dal tedesco Fait, il giusto), maso Póstel maso Lunzi, maso Pósser, maso Pócher, maso Sercèr o Serchier, maso Bègher (dove per molto tempo abitò una famiglia Móser, di origine austriaca prima collocata a Welschnofen e quindi al Bègher), maso Éccher… Una curiosità: nel maso Faiti, (i Giusti) che apparteneva alla famiglia di chi scrive questa rubrica, erano insediate tre famiglie Pedrotti nessuna legata però da vincoli parentali.
Detto questo, è interessante rilevare quali erano i cognomi dichiaratamente tedeschi presenti nella provincia di Trento come, ad esempio, Heidempèrgher, presente soprattutto in Valsugana, che indica la provenienza dal maso Haidenbèrg nei dintorni di Bruneck. Hèlfer, presente in Val d’Adige, che con ogni probabilità indica “colui che viene ad aiutare”, dal tedesco “Helf”, aiuto.
Un altro cognome diffuso in Valsugana, Hèll, anche questo con significato di derivazione tedesca, “luminoso” o “illuminato” … Hèllweger invece presente nel Primiero, subì l’italianizzazione in Dallavia cognome che, se portato da una donna, poteva subire fastidiosi sarcasmi… (continua)






