Ancora minacce per il Questore Sartori

„Cosa mi aspetto dal domani? Il questore Sartori morto no… Ma in fondo io ci spero ancora!“
„Sceriffo Sartori: senza taser quando vuoi, dimmi dove e quando“
E‘ questo il testo di due post social apparsi sui profili Telegram e Istagram del gruppo Rosa Rote Armee Fraktion.
I vertici della Provincia di Bolzano e non solo hanno espresso solidarietà e supporto al Questore Sartori. Roland Stauder, presidente dei Freiheitlichen, il partito di Ulli Mair, assessore provinciale con delega alla sicurezza ed alla prevenzione della violenza, in un comunicato ha dichiarato che le nuove minacce contro il questore Paolo Sartori sono rivolte ai valori fondamentali dello stato di diritto e all’instancabile impegno per l’ordine pubblico in Sudtirolo
„Si tratta di un attacco alle fondamenta della nostra società libera e democratica, qualcosa di profondamente spregevole – ha affermato Stauder – Quando viene minacciato un uomo che ha la responsabilità di ristabilire l’ordine pubblico, è palese l’identikit del minacciatore: questo è un chiaro caso per la Procura. Tutti, anche i gruppi estremisti di sinistra, dovrebbero rendersi conto che le minacce di morte non sono uno strumento di dibattito politico” ha concluso Roland Stauder.
Nei giorni scorsi, nel corso di un incontro con il Dottor Sartori (che, lo ricordiamo, è oriundo di Caderzone in Val Rendena), avevamo parlato anche delle minacce di morte già ricevute qualche settimane fa: Poca cosa, ci aveva detto, raccontandoci di quando viveva in un bunker presidiatissimo e girava in autoblindo fra Salvador, Nicaragua e Chiapas
Ecco qui il link all’articolo di UT24: PAOLO SARTORI, il Questore di Bolzano si racconta






