von fpm 10.07.2024 13:30 Uhr

Viazàr tra le parole: dal todésc al trentìn… (33)

Continua con Flavio Pedrotti Móser il viaggio nella lingua parlata in provincia di Trento alla ricerca delle parole che provengono dal tedesco…

Immagine IA, elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La “parlata” trentina presenta un gruppo di particolari espressioni linguistiche che risalgono in gran parte al periodo dell’Impero asburgico ma che provengono anche dal longobardo, una lingua germanica ormai estinta simile al gotico trasmessa per lo più oralmente e presente tra le popolazioni dell’antico Tirolo storico. Verso i primi decenni del XVII le miniere iniziarono a languire, solo quelle di vetriolo e nitro venivano lavorate ancora con una certa continuità. La mancanza di capitali fece inoltre desistere le audaci compagnie dal tentare la riattivazione di vecchie miniere. Le notizie sull’ultimo ventennio del secolo XVII ci dicono che, nonostante gli scarsi guadagni, l’attività mineraria continuò in tutto il Principato e che ormai tutte le miniere erano in mano quasi esclusivamente di italiani. La forte influenza dell’elemento tedesco in quest’epoca come ha rilevato Silvia Valduga, portò ad un abbondante afflusso di prestiti linguistici. Fra i numerosissimi prestiti lessicali di questo periodo, abbondano, tra l’altro, quelli relativi a professioni, alla gastronomia, alla guerra e a tanti altri aspetti della vita quotidiana.

Nel Manuale italiano tedesco ad uso degli impiegati legali e commercianti della monarchia austriaca con particolare riferimento al Lombardo Veneto, stampato nel 1845 dalla Stamperia di Corte a Vienna, l’autore nella prefazione afferma che nei pubblici uffici, nei tribunali, nel commercio si presentano al traduttore italiano vocaboli e modi di dire tedeschi di cui occorre quasi ‘indovinare la significazione e il costrutto’ essendo impossibile trovarne una buona traduzione. Vi sono inoltre voci per istituzioni, uffici ed impiegati dell’amministrazione dalle denominazioni particolari, per le quali la resa italiana poteva talvolta ingenerare confusione a causa di paretimologie e rideterminazioni semantiche.

Dei tantissimi esempi lessicali ricavati dal tedesco moderno, le voci seguenti sono sicuramente riconducibili a questo periodo storico: nel dialetto trentino, caizer “imperatore dell’Austria” deriva ovviamente dal tedesco Kaiser “imperatore”; émer, o èmer, una misura austriaca per liquidi (vino, grappa) equivalente a 40 boccali deriva dal tedesco Eimer, secchio; secchiello /misura di liquidi (circa 50 litri).

Fenic, fenig, piccola moneta germanica, centesimo, deriva dal tedesco Pfennig il centesimo di marco e in senso figurato anche quattrino, soldo; fràchél, frachela, fràcòl, fracola, un quarto di mossa (misura austriaca per liquidi, usato da contadini e lattai), quartuccio, corrispondente circa a 1/3 di litro, deriva dal tedesco-tirolese Frackele, Fragkele… (continua)

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