von fpm 27.05.2024 18:00 Uhr

Vita quotidiana a scuola nel Tirolo storico (17)

Dalla scuola asburgica alle Katakombenschulen: il racconto di un percorso didattico e popolare.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Per la questione economica riguardante le scuole, il fondo non deve essere totalmente a carico dei comuni, perché sono estremamente poveri e carichi di debiti e non possono provvedere all’istruzione. («Di tutto ciò ne fa fede l’attuale esperienza, mentre in quasi tutte le scuole delle ville, mancano i banchi e le tabelle, i locali sono inabitabili e troppo angusti»). Ai comuni andrebbe addebitato al massimo, un terzo delle spese, i due terzi dovrebbero essere a carico del Governo. La seconda raccomandazione riguarda la gratuità della scuola pubblica: la tassa cagiona molte querele tra i genitori «ed una ferma credenza che i maestri sieno parziali verso gli alunni che pagano, ed al contrario poco premurosi verso i poveri».

Inoltre, viene sollevata la questione delle scuole femminili: con la stessa premura con cui si istituiscono scuole per i maschi vanno erette anche scuole per le ragazze (anche nelle ville «per non lasciarle così vagar per le piazze, col pericolo di divenire stromenti prezzolati del vizio, e del libertinaggio, ma per dar loro pure una saggia educazione necessaria al loro futuro stati di madri di famiglia»).

E sembra del tutto necessario erigere a Trento una scuola tedesca «come quella che esiste a Rovereto». Le carenze rilevate da Bellesini diventeranno lungo l’Ottocento «i problemi» della scuola trentina: la povertà, innanzitutto, di strutture, di edifici adeguati, di arredi e strumentazioni didattiche sarà il suo marchio distintivo; e la «tenuità» dei salari uno dei luoghi ricorrenti delle suppliche e delle rimostranze degli insegnanti.

Con la Restaurazione il Regolamento viene integrato con nuove norme tendenti, in sostanza, a ribadire il carattere autoritario e confessionale dell’istituzione scolastica. Vengono rese obbligatorie, per la scolaresca cattolica, la Santa Messa prima o dopo la scuola, la confessione e la comunione in occasione delle feste principali. (continua)

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