von mas 26.05.2024 11:00 Uhr

In cammino sull’Andreas-Hofer-Weg – 2° tappa

Non un pellegrinaggio e nemmeno un trekking “into the wild”, ma un percorso che mi permettesse di attraversare, di vedere e di sentire la mia Heimat, letteralmente sotto ai piedi  – Esattamente un mese fa “sfidando le intemperie”,  l’amico e lettore Fabrizio Leonardi – Schütze della SK Roncone – ha percorso l’Andreas-Hofer-Weg. Ecco il suo “Diario di Cammino”:  oggi la seconda tappa, da San Lorenzo in Banale a Maso Milano

Tutte le foto sono di Fabrizio Leonardi

La seconda tappa

Appena messo fuori il naso dall’albergo mi arriva addosso una ventata di pioggia gelida e infatti vedo, poco più su, i boschi imbiancati da una bella nevicata. Mi avvio, questa tappa sarà piuttosto impegnativa in quanto parto da più distante rispetto al punto di partenza del tracciato ufficiale e devo arrivare qualche chilometro più avanti. Questo perché non ho trovato disponibilità di alloggio. Ad ogni modo il tratto finale che percorrerò in più andrà a sottrarsi dalla terza tappa in quanto è perfettamente sovrapponibile.

Il meteo non accenna a dare tregua e poco prima di raggiungere Nembia la pioggia si trasforma in neve. Pazienza.

Raggiungo rapidamente il lago di Molveno e il vento aumenta. Poche centinaia di metri dopo inizia a nevicare fitto. Procedo come da itinerario.  Faccio un paio di giri a vuoto prima di trovare il bel sentiero che da Molveno, seguendo il rio Lambin, mi porterà ad Andalo.  Eppure avrei dovuto vederlo subito: proprio qui, fuori da una bella casa, c’è un’enorme bandiera tirolese. Anche il segnavia sembra essere stato ripassato di fresco, probabilmente ci ha pensato il proprietario della casa e della bandiera… Non lo disturbo, ma mentalmente lo ringrazio “Danke, Kamerad!”

Dopo un po’ di salita comincio a trovare neve sul sentiero. La nevicata non accenna a diminuire. Più salgo e più la neve al suolo si fa alta, stimo intorno ai 10 cm poco prima di Andalo.

Giungo in paese, poiché è quasi ora di pranzo decido di cercare un posto dove mangiare. E inizia una piccola odissea, è praticamente tutto chiuso, consulto il telefono che mi porta a spasso per l’abitato illudendomi sullo stato di apertura di pizzerie e ristoranti. Vago malamente per mezz’ora almeno. Fortunatamente trovo un cantiere con alcuni operai che intuisco stanno staccando per il pranzo. Chiedo a loro informazioni. Mi indicano (probabilmente) l’unico posto aperto, dove “fanno da mangiare per gli operai”.  Questa frase me la segno poiché è garanzia di un locale aperto tutto l’anno.  Entro e la sala è stracolma, ecco dove vanno tutti a mangiare ad Andalo in bassa stagione. Attendo il mio turno e, finalmente, mangio.

 

Ogni tanto verifico dalle vetrate la situazione del meteo e niente, forse è pure peggiorato. Riparto in direzione del laghetto, fuori dalle zone frequentate la neve sarà arrivata a 15 cm. Pazienza. Proseguo.  Giungo in località Priori dove inizia la discesa.

Già nei dintorni della chiesa di S. Tommaso la neve lascia spazio ad un verde chiaro primaverile molto luminoso. Da qui si può avere una prima vista della valle, che sembra l’Eden in contrasto alla piana innevata di Andalo. Verso nord un’apertura lascia intravedere una porzione di cielo blu, contribuendo a questa sensazione.

 

Imbocco nuovamente il sentiero e proseguo attraverso boschi di faggio punteggiati di verde chiaro. Il tratto è di alcuni chilometri. Giungo quindi alle rovine del castello di Sporo e poco dopo entro a Sporminore. Ordino un tè caldo al bar del paese prima di concludere con la mia porzione extra di chilometri.

Nel tardo pomeriggio arrivo a destinazione. Il meteo sembra essere migliorato. Incrocio le dita per domani.

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