von mas 11.05.2024 18:00 Uhr

Un libro al mese: Autonomia dalla A alla Z – 2°

„Glossario dell’Autonomia  / Das Autonomie Wörterbuch  / Dizionèr dla Autonomia“ è questo il sottotitolo del libro di Flavio Marchetti.  Il lettore può autogestirsi il suo personale percorso esplorativo tra i temi dell’Autonomia – spiega l’autore –  non è necessaria infatti la lettura sequenziale del testo e si possono seguire tanto i suggerimenti quanto le connessioni tra le voci segnalate con i rimandi infine semplicemente la propria curiosità. 

Un percorso nel «territorio» dell’Autonomia

Il lettore può autogestirsi il suo personale percorso esplorativo tra i temi dell’Autonomia: non è necessaria infatti la lettura sequenziale del testo e si possono seguire tanto i suggerimenti quanto le connessioni tra le voci segnalate con i rimandi infine semplicemente la propria curiosità. Le Voci del Dizionario servono per inquadrare eventi, temi, opinioni e comportamenti che sono tanti tasselli che s’intersecano come in un puzzle per rappresentare la complessità del percorso storico che ha portato all’Istituzione autonomistica a cui oggi la popolazione residente nelle provincie di Bolzano-Bozen e Trento partecipa.

 

La partenza

« Saltando a piè pari le varie ere geologiche, protostoriche, celtiche, romane ci si approssima all’epoca in cui fu sancita la prima forma di «autonomia» in senso organico del territorio.

Il 31 maggio 1027 (vedi la Cronologia essenziale), e consiglio di appuntarsi in agenda questa data di cui fra poco avremo occasione di festeggiare il millennio, l’imperatore (Corrado II il Salico), la più alta carica civile, giudiziaria e militare del mondo cristiano occidentale dell’epoca, istituì, nelle forme proprie del tempo, il Principato vescovile di Trento come entità statale dotata di amplissime attribuzioni di governo (giudiziarie, monetarie, militari, fiscali), sottoposta immediatamente ed esclusivamente al Sovrano; contemporaneamente istituì anche il «collega» vescovo di Bressanone-Brixen a cui si aggiunse nel XII secolo anche il principato vescovile di Coira (Chur) nell’attuale Svizzera: questi tre episcopati, tra di loro confinanti, esercitarono la potestà amministrativa e spirituale sul territorio che attualmente è denominato Trentino – Südtirol.

 

Voci collegate

CARLO MAGNO
Carolus magnus, Charlemagne, Karl der Große (n. 747 – m. 814 ad Aachen-Aquisgrana). Re dei Franchi dal 768, re dei Longobardi dal 774 e dall’800 primo Imperatore dei Romani (vd SACRO ROMANO IMPERO), incoronato da papa Leone III nell’antica basilica di san Pietro in Vaticano. Un anonimo poeta, nel 799, definì Carlo Magno «rex pater Europae», «re, padre dell’Europa».

SACRO ROMANO IMPERO (S.R.I.)
(ted. Heiliges Römisches Reich) Impero che si costituì in Europa nel Medioevo a partire dalla data simbolica del 25 dicembre dell’800, quando Carlomagno ricevette la corona imperiale in S. Pietro da papa Leone III. Oltre che una realtà territoriale – che in età carolingia (800-887) comprendeva la Francia, l’Italia, tranne il Mezzogiorno, la Germania, la Spagna settentrionale (o marca di Spagna) e la zona mistilingue tra Francia e Germania – l’impero designò anche il potere (teorico) di governo sull’intera cristianità. A partire da Ottone I di Sassonia (962), dal punto di vista territoriale si ridusse al regno italico e a quello di Germania.
[fonte web: Treccani on line]. Il Sacro Romano Impero fu formalmente disciolto nel 1806 con la pace di Presburgo per volontà di Napoleone Bonaparte.

VESCOVI-PRINCIPI
In Storia Medievale (Franco Cardini e Marina Montesano, Storia Medievale, Firenze, Le Monnier Università-Storia, 2006) a pag. 174 si trova il seguente enunciato:  «Poiché il regno di Germania era diviso – secondo la tradizione carolingia – in contee, Ottone [Ottone I di Sassonia, detto Ottone il Grande (Wallhausen, 23 novembre 912 – Memleben, 7 maggio 973)] prese ad assegnarne numerose ai vescovi, imponendo che a capo delle diocesi fossero però costantemente chiamati uomini a lui fedeli: in questo modo egli era sicuro che non vi potrebbero essere state spinte a privatizzare tali cariche pubbliche, rendendole ereditarie. Si ebbe così l’approfondirsi di una tradizione già nata in ambito carolingio, nella quale i vescovi si trovavano investiti di una doppia funzione, laica ed ecclesiastica».

DONAZIONE di CORRADO II (detto il Salico)
Il Diploma di Corrado II, (n. 990 circa – m. a Utrecht nel 1039) imperatore del Sacro Romano Impero, del 31 maggio 1027 formalizza la costituzione del Principato vescovile di Trento (e pochi giorni dopo anche del coevo Principato vescovile di Bressanone-Brixen) quale feudo diretto del Sacro Romano Impero.

PRINCIPATO VESCOVILE di TRENTO 
(in tedesco: Fürstbistum Trient, in latino: Archidioecesis Tridentinus) fu un antico stato ecclesiastico esistito per circa otto secoli (dall’inizio dell’XI secolo al 1803) all’interno del Sacro Romano Impero (vd sopra) come entità semi-indipendente. I territori appartenenti legalmente al principato corrispondevano a gran parte della attuale provincia autonoma di Trento e parte della provincia autonoma di Bolzano (almeno fino al XVI secolo), oltre ad una stretta fascia in Svizzera (Engadina).
Con diploma di Corrado II il Salico (vd DONAZIONE di CORRADO II), datato 31 maggio 1027, venne confermato al vescovo Udalrico il comitato tridentino, cui si univa, dalla fine del sec. XII, il titolo di principe. Il vescovo aveva seggio e voto nella dieta del sacro Romano Impero: definito «Dux et iusticiarius in terra sua» era nel principato il supremo signore feudale  e poteva concedere a sua volta privilegi e investiture nonché confermare gli statuti delle città e delle comunità minori. Aveva fra l’altro il diritto di convocare le diete territoriali (placita), di imporre tributi, il privilegio di consentire o meno alla costruzione di castelli e alla costituzione di associazioni, nonché l’esclusivo diritto di salvacondotto (ius conductus). Accanto ai suoi diritti sovrani si poneva l’obbligo di vassallaggio verso l’imperatore e quindi il dovere di partecipare alle imprese militari dell’impero (Reichsheerfahrt) e al consiglio aulico imperiale (Reichshoftag). Il Principato vescovile ebbe una lunga durata: dal 31 maggio 1027 fino al 1803 (il 24 marzo 1803 a Ratisbona-Regensburg la Dieta imperiale ratificò il «Recesso dell’Impero» con il quale tutti i beni dei capitoli e dei vescovadi passarono ufficialmente ai principi territoriali dell’Impero).
La gerarchia politica nel principato di Trento: Principe vescovo, la massima autorità (nella materia spirituale la diocesi aveva diversa estensione territoriale rispetto al principato); Capitolo della cattedrale con diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; Consiglio aulico come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento; massimo tribunale del Principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali/di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell’impero di Spira e Wetzlar).

COMUNITÀ
Insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni.

REGOLA (delle COMUNITA’) – La Regola è un’antica istituzione diffusa in parte del Veneto e del Trentino, particolarmente nell’area dolomitica, nella quale le famiglie originarie del luogo sono proprietarie, in comunione, per «allodio»: allodio era la parte dei beni immobili del principe o del signore interamente libera dalla soggezione e dagli obblighi feudali.
Il patrimonio fondiario della Comunità è libero ed indiviso: la Comunità è proprietà dei «Regolieri» chiamati a gestire direttamente tali proprietà attraverso gli organi statutari (Carta di Regola).
Con l’arrivo di Napoleone e l’affermarsi del moderno Stato centralizzato, le Regole (così come molte altre realtà simili) furono ferocemente attaccate e costrette a pesanti limitazioni (se non alla loro soppressione) in quanto erano viste come pericolose sacche di autonomia territoriale e quindi liquidate come «illecite combriccole di popolo».
Storiche Regole in provincia di Trento: Magnifica Comunità di Fiemme, documentata dal 1111, Regola di Spinale-Manez documentata dal 1249, la Regola feudale di Predazzo documentata dal 1447.

USI CIVICI
Sono diritti perpetui spettanti ai membri di una collettività (comune, associazione) come tali, su beni appartenenti al demanio, o a un comune, o a un privato. Sono di origine antichissima, e si collegano al remoto istituto della proprietà collettiva sulla terra (vd COMUNITÀ- REGOLE).

 

Flavio Marchetti, classe 1957 è nato a Rovereto e risiede in provincia di Trento. Ha frequentato il Liceo Classico e successivamente si è laureato in Scienze forestali a Padova. Ha svolto la vita lavorativa prevalentemente nella pubblica amministrazione con attività divulgativa su pubblicazioni scientifiche di articoli aventi ad oggetto ricerche e studi finalizzati alla protezione dell’ambiente alpino e partecipato a progetti di sviluppo locale. Ha sempre coltivato l’amore per la Storia, per la Geografia e l’attaccamento alla sua Terra. Attualmente è in pensione.

Il libro „Autonomia dalla A alla Z„, edito da Eta Beta, presenta una raccolta di circa cinquecento schede attraverso le quali l’Autore mette in relazione il lettore con il percorso storico, geografico e culturale che ha portato all’istituzione delle attuali Autonomie di Bolzano-Bozen e Trento, un sistema tripolare che rappresenta un unicum nel panorama delle autonomie.

Per acquistare il libro, è possibile rivolgersi all’editore  EBS Print indicando il codice ISBN 979-12-5585-181-3  (https://www.etabeta-ps.com/scheda-libro/flavio-marchetti/autonomia-dalla-a-alla-z-979-12-5585-181-3-3265.html).   Oppure si può contattare direttamente l’utore all’indirizzo: flamar08@live.it

 

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