von fpm 10.05.2024 06:45 Uhr

Parliamone: cognomi “tedeschi” in provincia di Trento (19)

Andremo a conoscere con Flavio Pedrotti Móser i cognomi tirolesi-trentini nelle località con forte presenza della matrice tedesca.

foto IA elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Tutto il Welschtirol-provincia di Trento, è fortemente contrassegnato da cognomi di chiara matrice tedesca. Del resto, il territorio è stato abitato per secoli da popolazioni appartenenti alla cultura tirolese e, prima, dalla presenza longobarda. Caratteristica di questi insediamenti è che i toponimi principali sono pretedeschi (neolatini, più raramente prelatini) mentre l’elemento tedesco si esplica quasi esclusivamente nella microtoponomastica e soprattutto nei nomi dei masi o degli abitati derivati dai masi originari. Caratteristico è anche il fatto che la colonizzazione avvenne fuori del libero comune, avvenne infatti soltanto in possedimenti feudali o allodiali che non appartenevano quindi alla vicinia, perché furono i feudatari a chiamare i coloni (e/o i minatori) tedeschi. Strìcheri, come abbiamo visto, deriva dal cognome locale Stricher che corrisponde al cognome tirolese Stricker, a sua volta dal medio alto tedesco Stric, corda. Il cognome doveva essere in origine un soprannome che si riferiva al mestiere di ‘cordaio’. Smìderi riflette il cognome valsuganotto Smider derivato a sua volta dalla voce sia mòchena che cimbra smit ‘fabbro’: anche questo cognome, quindi, era in origine un soprannome che si riferiva al mestiere. Pàcheri deriva dal cognome cimbro Pacher che corrisponde al tirolese Bacher e al mòcheno Pòcher. Dalla voce cimbra pach ‘ruscello’, a sua volta dal medio alto tedesco Bach, per indicare ‘chi abita presso il ruscello’. Postai (documentato anche nel 1564, Purstai) deriva dal medio alto tedesco Burcstall “posto ove sorgeva un castello” oppure ‘castelliere preistorico’. È un tipo toponimico abbastanza diffuso nell’area cimbra: torna a Folgaria, Noriglio, Terragnolo, Trambileno e Vallarsa.

I masi tedeschi a Ronchi sono 20: Am Creutz, Betzel, Former, Genner, Gerngross, Grueber, Hamer, Holzer, Kheym, Kochach, Pacher, Pfeiffer, Planer, RamplStangel, Steiger, Streitwiser, Thaler am Egg, Trienter, Zurn. Di essi esiste ancora oggi Betzel, attualmente Bézzeli che dovrebbe collegarsi alla voce tirolese wetzl ‘campo, prato magro’, a meno che non si tratti di un personale (nel 1266 è documentato un Becille de Ronquis). Forse Cróse sarà una traduzione di am Creutz, e Trentini lo è certamente di Trienter.

I masi tedeschi di Novaledo sono solamente 8: Beltramhof, Ehrharthof, Kheymhof, Oswaldhof, Panauerhof, Roathof, Rüeplhof, Torgglhof, ma vengono riportati anche due cognomi: (Peregrin) Wischer e (Martin) Petterle. Interessante come toponimo è Oswaldhof, da Oswald, probabilmente nome del fondatore del maso. Questo nome era un tempo largamente diffuso nelle aree interessate da insediamenti medioevali tedeschi, cfr. il toponimo Svaldi (in seguito diventato cognome) a Bedollo nel Pinetano.

A Sant’Osvaldo, il cui culto è del tutto sconosciuto in Italia ma per contro ben vitale in Südtirol, sono intitolate una chiesetta a Roncegno e una a Garniga. Tale culto torna in altre aree linguistiche di origine tedesca al di fuori del Trentino, come Sappada e Sauris. (continua)

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