von fpm 07.05.2024 14:00 Uhr

“Psiche sana, Provincia sana”.

Conclusione positiva della campagna. L’attenzione è rivolta a chi vive in prima persona il problema e ai loro parenti.

foto pixabay, elaborazione grafica fpm

La campagna “Psiche sana, provincia sana” si è recentemente conclusa con successo a Meran con la serata “Violenza o no?”. Sei località, sei comunità distrettuali e sei eventi hanno affrontato questioni scottanti relative alla salute mentale. Tutto è iniziato con “Comunità sana, Psiche sana”, un progetto della comunità Karneid. Il grande successo di questa iniziativa e la consapevolezza di quanto sia importante l’equilibrio mentale hanno spinto Albin Kofler, sindaco del comune di Karneid, a lanciare la serie di eventi a livello nazionale “Psiche sana, Provincia sana”. Sotto la guida di Sabine Cagol, psicoterapeuta e presidente della cooperativa sociale IARTS, e Roger Pycha, insegnante di scuola elementare presso la Psichiatria di Breixen, sono stati organizzati sei eventi con focus diversi in Eggental, Bruneck, Brixen, Schlanders, Sterzing e Meran.

Oltre ai relatori, al centro dell’attenzione di queste serate erano soprattutto le persone colpite e i loro familiari. Comportamenti di dipendenza, depressione, difficoltà genitoriali, disturbi alimentari e dell’apprendimento e violenza: questi sono gli argomenti che dovrebbero infrangere i tabù e rendere dibattibile l’indicibile. Proprio perché le persone colpite e i loro parenti hanno avuto il coraggio di presentarsi davanti al pubblico e raccontare le loro esperienze di vita, spesso scioccanti. Toccare, sensibilizzare e informare – si trattava anche di quest’ultima cosa: dove trovare aiuto in Südtirol se avete bisogno di aiuto?

Molto è già stato attivato. Lo stretto coordinamento dei servizi psicologici, del servizio di guardia psichiatrico, della psicologia d’emergenza, del sito web “Dubistnichtallein.it” esiste dal 2020 e la hotline per le crisi psicologiche è operativa da alcune settimane, dice Pycha. C’è ancora del lavoro da fare. Il primario sottolinea l’importanza di un aiuto a bassa soglia e di una rete di salute mentale che indirizzi le persone colpite in ogni momento al servizio giusto.

In futuro si tratterà soprattutto di proteggere le nostre relazioni interpersonali. È proprio quanto emerso dalle serate: il rafforzamento dei bambini e degli adolescenti resta ancora la migliore tutela per affrontare le crisi in età adulta.

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