von fpm 06.05.2024 10:00 Uhr

Il ritorno di Pedemonte nel suo Trentino

Nei giorni scorsi è giunto un segnale molto positivo dal Consiglio Comunale di Pedemonte che all’unanimità ha votato una delibera di parere favorevole al Consiglio Regionale del Veneto

foto A.Baldessari, elaborazione grafica fpm

L’impegno di Alberto Baldessari Coordinatore del COMITATO TORNIAMO IN TRENTINO, da tempo in prima linea per promuovere e sensibilizzare la causa di Pedemonte r i comuni interessati, con una delibera tende a sollecitare il Presidente della Giunta Regionale dei Veneto affinché “rilasci una dichiarazione di principio consensuale” favorevole al ritorno di Pedemonte in seno alla Provincia di origine. La delibera verrà inviata quanto prima al Presidente ed alla Giunta del Veneto. A giugno ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale (è oramai la quarta volta che accade dopo nostro referendum!) e mi auguro che anche la prossima Amministrazione mantenga questa linea che consente a Pedemonte e Casotto (al pari di Magasa e Valvestino) di mantenere un canale privilegiato e speciale con Trento. Si invita quindi tutti a sostenere i candidati che si impegnano a portare avanti con decisione la causa che è a favore di tutti gli abitanti di Pedemonte e Casotto. Lo scorso 8 aprile c’è stato un incontro di carattere istituzionale con i parlamentari della Südtiroler Volkspartei Meinhard Durnwalder e Dieter Steger, presso la sede della Provincia Autonoma di Trento, alla presenza dei Sindaci di Pedemonte, di Magasa e di Valvestino e dell’Assessore Provinciale Simone Marchiori.

È stata ribadita la disponibilità di quel Partito a presentare e portare avanti due distinti disegni di legge per il rientro dei Comuni ex-Tirolesi (uno per Pedemonte, uno per Magasa e Valvestino) in sede romana. Sarà un percorso lungo e difficoltoso trattandosi di una legge di carattere costituzionale che richiederà un doppio passaggio Camera-Senato a distanza di almeno sei mesi, e per questo non possiamo attendere ulteriormente. A questo punto corre l’obbligo, ed il piacere, di ricordare che non è la prima volta che la popolazione locale chiede aiuto alla Südtiroler Volkspartei. Esattamente 76 anni fa (era infatti il 4 maggio 1948) fu spedita una accorata lettera alla Direzione di quel Partito (dopo essersi inutilmente rivolti al Ministero dell’Interno, al Presidente del Consiglio, alla Provincia di Trento, alla Provincia ed al Prefetto di Vicenza ecc.…) chiedendo aiuto per la ricostituzione del Comune di Casotto, quale atto indispensabile per poter poi ritornare in provincia di Trento.

La missiva ripercorre tutte le tappe del triste destino di Pedemonte, e soprattutto di Casotto (che nel 1940 aveva pure perduto l’autonomia comunale ed era divenuto semplice frazione di Valdastico), dopo il distacco forzato da Trento: una testimonianza che meriterebbe essere più conosciuta.

Anche in occasione del referendum locale del 2010 ci si rivolse ad un sudtirolese, l’allora Presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder, per avere un’autorevole rassicurazione circa il mantenimento dei diritti dei Casottani legati alla Regola: il suo intervento, puntuale, non dovuto e soprattutto disinteressato, fu probabilmente decisivo per il successo del referendum.

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